‘Zio Carlone’ fa lo sciopero della fame: “In carcere non mi danno le medicine”

Documentario Norman Atlantic

BRINDISI – Giancarlo Capobianco alias ‘Zio Carlone’, ristretto nel carcere di Lecce perché ritenuto una delle persone di riferimento della Scu (Sacra corona unita) per la zona di Francavilla Fontana, da una settimana sta facendo lo sciopero della fame. “In carcere non mi forniscono le medicine che mi servono per stare bene, soffro di patologie molto gravi e documentate” ha detto l’ex imprenditore francavillese di 50anni questa mattina nell’aula del Tribunale di Brindisi durante la prima udienza di uno dei due processi a suo a carico.

“A breve presenterò una nuova, l’ennesima, istanza in ordine alla misura cautelare. Il mio assistito non sta bene ed è dimagrito tantissimo. Questa mattina, in aula, aveva anche difficoltà a parlare”. Lo ha detto a BrindisiOggi.it, l’avvocato Ladislao Massari, che difende l’imputato, insieme all’avvocato Michele Fino.

Giancarlo Capobianco fu arrestato nell’operazione denominata ‘Scacco agli Imperiali’ nel 2011 dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana al comando, all’epoca, del capitano Giuseppe Prudente. Insieme ad altre tre persone (Cosimo Rochira, Danilo Calò e Vito Stano) ‘Zio Carlone’ è imputato di porto, trasporto, detenzione, traffico illegale di armi clandestine, comuni e da guerra nonché di ordigni esplosivi, come bombe a mano tipo ‘ananas’, e ricettazione. Oltre ai quattro imputati che hanno scelto il rito abbreviato, ce ne sono altri sei che saranno processati il 3 ottobre prossimo dinanzi il gup di Lecce.

“Il mio assistito è cardiopatico e soffre di apnee notturne che potrebbero sfociare in malesseri ancora più gravi se il sonno non è controllato da un appositivo dispositivo elettrico che Capobianco al momento non ha perché si è rotto. – continua il legale di Capobianco – Più volte abbiamo interpellato l’Autorità giudiziaria per le condizioni in cui è costretto a vivere in carcere il mio assistito. E’ stato più volte sottoposto a perizie mediche, ma ad oggi la situazione è la stessa. Lui non sta bene ed è visibilmente dimagrito. E’ costretto a stare in cella, lui che è cardiopatico, con altri detenuti che fumano”.

Questa mattina Giancarlo Capobianco, oggi 50enne, si è presentato in aula per presenziare alla prima udienza del processo che lo vende imputato per armi che lui, secondo quanto gli viene contestato, avrebbe acquistato per 20mila euro da mettere a disposizione del clan in cui c’erano anche kalashnikov e bombe a mano. L’ex imprenditore francavillese, dal banco degli imputati, ha parlato al collegio giudicante che ha come presidente Domenico Cucchiara, che ‘sta male e che in carcere non gli forniscono le medicine che gli servono’.

Il presidente Cucchiara, in merito alle dichiarazioni spontanee di Capobianco, ha stabilito che venisse immediatamente data comunicazione delle dichiarazioni dell’imputato al direttore della casa circondariale di Borgo San Nicola a Lecce in cui è detenuto.

Maristella De Michele

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