ORIA – Riprende il lavoro delle ruspe, nei campi della provincia di Brindisi, chiamate ad eradicare gli ulivi presumibilmente attaccati dal batterio Xylella fastidiosa.
Dopo il responso del Tar, che ha accettato un ricorso sui 31 avanzati, questa mattina (9 novembre) sono ricominciate le operazioni di eradicazione delle piante centenarie in agro di Oria, nella ormai nota contrada Frascata, dove furono notificati i primi avvisi dal Corpo forestale a firma del commissario straordinario per l’emergenza Xylella Giuseppe Silletti.
Circa 200 sono gli ulivi abbattuti questa mattina, alcuni di essi anche centenari, in meno di 2 ore. Un paesaggio spettrale si abbatte, ora, sulla zona in agro di Oria, la prima a ribellarsi, nel marzo scorso, alle prime eradicazioni e in cui si accese la prima, vera ribellione contro un provvedimento ritenuto eccessivo, per una pianta che tende a rigenerarsi e curarsi autonomamente.
In quell’occasione, ebbe luogo il primo ricorso di sospensiva dell’esecuzione del piano Silletti, che aveva inglobato negli interventi anche gli ulivi dei terreni dell’avvocato Giovanni Pesce.
La resistenza alle eradicazioni prosegue anche nei terreni già colpiti dal Silletti bis: ieri mattina (8 novembre) a Cellino San Marco la comunità si è ritrovata attorno al simbolo delle proprie terre. Bambini, adulti uniti dalla volontà di preservare i giganti buoni che abitano le terre salentine, con un gesto provocatorio: momento clou della manifestazione è stata la piantumazione di un albero considerato malato ed estirpato dalle ruspe.
Intanto, sempre a Cellino San Marco, è comparso un cartello con la scritta “Zona avvelenata” su uno degli ulivi all’ingresso delle Tenute di Al Bano Carrisi: forse, rientrando negli ormai famosi 100 metri del raggio considerato da Silletti, il cantante ha deciso di prevenire azioni drastiche curando con trattamenti fitosanitari le proprie piante.
BrindisiOggi
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