BRINDISI– Un lungo elenco di nomi, scandito ad alta voce, nomi che forse per i più giovani non dicono nulla ma per molti rappresentano pagine di storia, quella nera , quella che racconta di uomini e donne che hanno pagato con la loro vita il prezzo della verità e della loro onestà. Sono le vittime della mafia quelle che oggi nessuno vuole dimenticare e che tutti vogliono imparare a conoscere.
Nella XVIII giornata contro la mafia a Brindisi, come nel resto del paese si è voluto ricordare le vittime e non i carnefici, dando peso e senso al coraggio di queste persone. Nella sala della Colonna a Palazzo Nervegna a Brindisi, a pochi passi dalla piazzetta Sottile De Falco, che ricorda i due finanzieri brindisini morti nel fare il proprio dovere, la Scuola di formazione ‘Antonino Caponnetto’, l’Associazione ‘Proteo fare sapere’ e la ‘A.D. Scacchi hanno organizzato una cerimonia , un momento di riflessione “un richiamo alla città per non dimenticare le vittime della mafia e continuare a combatterla”.
All’incontro hanno partecipato molti cittadini, il sindaco di Brindisi, la CGIL ma soprattutto i ragazzi, quei giovani che con la voce ed il coraggio della loro età hanno detto “che la scuola deve aiutarli, deve accrescere il loro senso di responsabilità ed aiutarli nel diventare cittadini che sappiano combattere la mafia ed ogni forma di violenza”.
La CGIL inoltre ha lanciato una raccolta firme a favore di una proposta di legge di 10 articoli ad integrazione della Legge Pio La Torre del 2006 per restituire nel più breve tempo possibile i beni confiscati alle mafie. “Sono 1663 le aziende oggi coinvolte nei processi con circa 80mila lavoratori che spesso perdono il posto di lavoro restando anche senza ammortizzatori sociali, vittime anche loro del “malaffare”- ha detto Michela Almiento, segretario generale della CGIL di Brindisi- Si chiede così di consentire che il lavoro non si fermi mettendo in atto procedure più incisive con una nuova legge”. Questa iniziativa denominata “Io riattivo il lavoro” va ad integrarsi con un’altra petizione “LiberaMutuo” finalizzata a liberare le risorse per il riutilizzo dei beni confiscati.
Lu.Pez.
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