BRINDISI – I volontari del 118 di Brindisi licenziati non si arrendono. Da oggi, oltre al fatto che da giorni sono incatenati nella sede Asl del capoluogo, hanno aggiunto lo sciopero della fame.
Dopo dieci giorni di manifestazione sempre sotto la direzione generale dell’Asl Br1 i dieci autisti/soccorritori dell’associazione di Volontariato Soccorso Puglia con sede a Ostuni, ma che gestisce in convenzione con la Asl del capoluogo ben tre postazioni, Brindisi-Centro, Carovigno e automedica di Ostuni, continuano la loro grande battaglia dopo aver ricevuto una lettera di licenziamento.
I dieci ex soccorritori sostenuti dalla Cgil Funzione pubblica di Brindisi con a capo Antonio Macchia (segretario provinciale), dopo aver affisso vari striscioni e bandiere all’esterno della struttura Asl e dopo essersi incatenati alle scale, oggi, hanno aggiunto anche lo sciopero della fame.
Al momento infatti non giungono risposte. Nessuno, al momento, suggerisce uno spiraglio di luce per questi dieci lavoratori. La lettera di licenziamento è datata il 18 marzo 2015. Gli operatori hanno ricevuto la comunicazione per licenziamento individuale plurimo. Si tratta di nove lavoratori a tempo indeterminato full time e di un lavoratore a tempo indeterminato parziale.
Intanto, su proposta dei consiglieri comunali di maggioranza di Brindisi Francesco Renna, Francesco Cannalire e Salvatore Brigante è stata convocata per il 10 aprile prossimo una conferenza capigruppo al Comune di Brindisi alla presenza del sindaco e del direttore generale dell’Asl Giuseppe Pasqualone. Nella corso della riunione sarà analizzato il problema e i consiglieri chiederanno a Pasqualone se ci sono dei margini per superare i 10 licenziamenti, si cercherà di trovare insieme una soluzione.
“Ci continuano a dire che faranno il possibile – dicono i manifestanti – e ci ribadiscono che questo servizio deve essere gestito dall’ente pubblico e non dai privati, che traggono solo grandi profitti economici. Noi non molleremo e rimarremo incatenati qui, sino a che non veniamo convocati ad un tavolo di trattative serio”.
Qualche giorno fà, dopo ore estenuanti di protesta uno di loro si è sentito male, è stato attivato il servizio 118 e poco dopo è arrivata l’ambulanza. Colleghi che vanno a soccorrere altri colleghi, negli sguardi trapela evidente lo stato di stress e di disperazione di chi ha perso il proprio lavoro da un giorno all’altro.
Mar.De.Mi.
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