FRANCAVILLA FONTANA- Ci ha pensato l’onorevole Luigi Vitali a difendere il buon nome degli amministratori uscenti di Francavilla Fontana, la cui reputazione sta rischiando di essere intaccata dalle ultime vicende giudiziarie salite agli onori della cronaca negli ultimi tempi, e di indicare chi avvelena i pozzi in città, gli avversari politici dell’Udc e di Noi Centro, contribuendo al clima di sospetto e delazione che si respira dalle parti del castello degli Imperiali.
«Le dichiarazioni del procuratore antimafia Cataldo Motta e le vicende giudiziarie che stanno riguardando l’ufficio tecnico di Francavilla Fontana rischiano, per la loro occasionale contestualità, di dare di Francavilla e della politica di questa città, soprattutto di quella che per quasi vent’anni l’ha amministrata, un’immagine distorta». Vitali punta il dito contro chi, a suo parere, ha tutto l’interesse a infangare un’intera classe politica per scopi meramente personali.
«Se a ciò si aggiunge che soggetti, che farebbero meglio a tacere, si avventurano in lezioni di buona politica e di legalità dando voti a tutti tranne che a se stessi, il problema diventa grave. Il dottor Motta ha constatato come a Francavilla Fontana la criminalità organizzata sembra essersi omologata alla società civile. Da qui il richiamo a tutti, politica e cittadinanza, a vigilare e collaborare con gli organi preposti. Nessuna denuncia di connivenza o peggio di subordinazione della politica alla criminalità. Nessuna equazione». Vitali, in seguito, ha stigmatizzato il comportamento della stampa che avrebbe formulato sin troppo facili equazioni, dimenticando che gli indagati nella vicenda delle tangenti sono tutti dipendenti comunali e nessun politico figura nel registro degli inquirenti. La stilettata più pesante, però, l’onorevole la riserva alla famiglia Bianco, accusata di voler monopolizzare l’economia e la politica cittadina. «Non possono essere il nuovo che avanza sia perché hanno avuto responsabilità gestionali sino agli anni ’80 sia perché oggi si accomunano a personaggi del calibro di Giuseppe Salonna e di Antonio Martina ai quali non basta una doccia in Noi Centro o nell’Udc per lavare qualche lustro di impegno politico! Se qualcuno parla, poi, di sistema illegale che sarebbe portato avanti da funzionari comunali infedeli guidati(sic!) da politici senza scrupoli – prosegue Vitali – qualcun altro potrebbe affermare che la guida è nelle mani dei poteri forti locali. Allora sarebbe interessante sapere perché in zona industriale tutti i manufatti sono sorti a 20 metri dal fronte strada tranne uno. E che tutti rispettano il rapporto tra lotto e volumetria tranne uno. E chiedersi di chi è quell’opificio. E chi lo ha autorizzato. Giusto per fare un esempio. Ne consegue che prima di guardare la pagliuzza negli occhi altrui bisognerebbe guardare la trave nei propri occhi. E tacere. Ogni tanto non farebbe male!».
Mau.Di.
sempre con gli avvertimenti..ma se l’onorevole Vitali ha contezza di qualche opificio costruito in maniera difforme dalle regole urbanistiche o addirittura avendole violate, perchè non le denuncia alla Magistratura con nome e cognome?