Vitali contro tutti, oggi tocca all’on Chiarelli: “Chi firma un documento contro di me è fuori dal partito”

TARANTO- Vitali contro tutti, o quasi. Dopo il senatore di Foggia oggi tocca all’onorevole di Taranto Gianfranco Chiarelli.  In Forza Italia pugliese si sta consumando una vera e propria guerra, dopo che Berlusconi ha voluto il commissariamento del partito, nominando come commissario il politico francavillese. I soldati di Raffaele Fitto scendono sul campo in difesa del loro leader, e Vitali risponde a muso duro portando avanti la tesi di Berlusconi.  E all’esterno Forza Italia, davanti agli elettori pugliesi, appare debole più che mai. Divisa, frazionata, dove ci si manda a quel paese a vicenda. Nessuno però vuol andare via.  Con qualcuno ci prova Vitali, che oggi chiaramente dice: “Se qualcuno sta firmando un documento contro di me allora può considerarsi fuori da Forza Italia”

 “Sono venuto a conoscenza del fatto – scrive Vitali, nell’ennesimo comunicato degli ultimi giorni-.che l’onorevole Gianfranco Chiarelli, deputato tarantino del mio stesso partito, sta da alcuni giorni lavorando nell’ombra per convincere quanti più amministratori pugliesi possibile, a firmare un documento contro la mia persona e il ruolo di commissario regionale che ricopro per volontà del presidente Silvio Berlusconi. Sapevo già da domenica di queste pressioni perché il sindaco di Ginosa era stato chiamato dallo stesso Chiarelli, per invitarlo se così possiamo dire a non presentarsi al mio incontro con gli eletti. Ora mi sono giunte conferme di questo documento. Io non so se sia vero o meno, ma so per certo che se un parlamentare di Forza Italia nominato da Forza Italia, si affanna per far firmare un documento contro il suo commissario regionale, allora questo deputato non può che considerarsi fuori da Forza Italia. E con lui tutti coloro che, per convinzione o soggezione, pongono la propria firma in calce”.

Insomma Vitali caccia tutti. O meglio caccia tutti quelli che metteranno una firma contro di lui. In poche parole chi non è d’accordo con Berlusconi se  ne vada. Lo stesso messaggio che aveva mandato all’onorevole Tarquinio ieri.

Una guerra al massacro tra forzisti.  Provocazioni, strategie politiche? Il prossimo risultato elettorale con le regionali alle porte darà la risposta.

Lu.Po.

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