BRINDISI- Sara ha lasciato la baracca a Parco Bove, alla fine le ruspe hanno avuto la meglio. Dopo 4 ore di insistenza, di lacrime ed urla la giovane donna è uscita da casa ed ha lasciato che il Comune procedesse all’abbattimento della sua unica abitazione dove si era barricata da stamattina.
Lo sgombero e l’abbattimento fa parte dell’iter di riqualificazione di Parco Bove a Brindisi. 28 famiglie sono state trasferite nei nuovi alloggi popolari, così doveva essere anche per Sara, 29 anni, e la sua bambina di soli 10 anni.
La casa, ve lo abbiamo già raccontato, era stata assegnata a lei ed al suo ex compagno, quest’ultimo dopo la rottura del loro rapporto ne aveva preso possesso lasciandola insieme alla bimba nella vecchia baracca.
Una lunga battaglia legale partita lo scorso 17 luglio con tanto di carte bollate depositate in Comune che non hanno potuto fermare le ruspe. Sara ci ha provato, si è barricata in casa, poi le mura hanno cominciato a vibrare e lei tra le lacrime ha chiesto aiuto al suo avvocato, Gabriella Dell’Aquila, e all’assessore ai Lavori Pubblici, Cosimo D’Angelo, prima, ed all’assessore alle Politiche della Casa, Antonio Ingrosso, poi.
La 29enne brindisina ora non sa davvero dove andare. Il comune le ha promessa che le darà un contributo per pagare l’affitto di una “vera abitazione”. Tutto questo in attesa di chiarire la situazione e stabilire se effettivamente il suo ex compagno ha il diritto di continuare ad essere assegnatario dell’abitazione anche dopo che i requisiti sono cambiati.
Lu.Pez.
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