TORCHIAROLO – Si abbattono i muri e la villa confiscata al cassiere della Scu (Sacra corona unita), Cosimo Antonio Screti, diventerà la cantina ‘Hiso Telaray – Libera Terra Puglia’. Il bene confiscato si trova nelle campagne di Torchiarolo, a sud di Brindisi.
‘Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior’. E’ questo il motto di Libera. E così sarà anche per la villa confiscata a Torchiarolo: ora lì, su quella terra che fino al dicembre 2012 apparteneva alla Scu, nascerà un fiore che regalerà nuove e preziose possibilità. La villa confiscata al cassiere della Scu, Cosimo Antonio Screti si trasforma in un luogo produttivo che restituisce al territorio brindisino economia, corresponsabilità e memoria.
Al via i lavori per la realizzazione della Cantina Hiso Telaray-Libera Terra. Saranno sperimentate pratiche di enologia biologica e trasformate le uve dei 25 ettari di vigneto confiscato in produzione attorno alla struttura, le cui uve oggi sono vinificate con il marchio Hiso Telaray – Libera Terra Puglia. Tutto è teso alla massima valorizzazione delle caratteristiche più tipiche dei vitigni, Negroamaro in testa, con l’attenzione dovuta a piante di venti e trent’anni coltivate con metodo esclusivamente biologico.
In merito alla villa confiscata, nel 2012 il comune di Torchiarolo (BR) ha presentato al PON Sicurezza il progetto di riutilizzo e riconversione della villa confiscata al cassiere della Scu, Cosimo Antonio Screti, oggi affidata alla cooperativa Terre di Puglia – Libera Terra. La storia di questa villa confiscata è stata segnata dalla presenza di un’ipoteca bancaria estinta nel 2010 grazie all’intervento economico della Regione Puglia. E’ stato così possibile liberare quel bene dalla presenza del mafioso che ancora la abitava ed evitarne la vendita all’asta.
“L’amministrazione Comunale di Torchiarolo – ha commentato il sindaco Giovanni Del Coco – si è impegnata e si impegnerà a portare avanti progetti di recupero di beni confiscati al fine di creare nuovi posti di lavoro: è fondamentale infatti non solo ‘togliere alla mafia’ ma ‘restituire al territorio’ in termini di opportunità e di speranza. In questa prospettiva l’A C., oltre al progetto Cantine della Legalità, che riguarda strettamente l’azienda e gli impianti produttivi, intende concorrere per ottenere un finanziamento anche per il recupero della villa, da destinare a campus per adolescenti e giovani provenienti da tutta Italia e da utilizzare per conferenze e giornate di studio, anche in collaborazione con l’Università del Salento. Siamo sulla buona strada, anche se tanto ancora c’è da fare: noi ci crediamo fortemente e ci spendiamo per il raggiungimento di obiettivi sempre più rilevanti.”
“A volte bisogna abbattere per ricostruire. Si abbattono muri che sembravano inespugnabili, si aprono brecce che nessuno avrebbe detto. Si costruiscono spazi di possibilità nuove, di lavoro, di partecipazione e memoria. Oggi un muro crolla e si volta pagina- ha commentato Alessandro Leo, presidente della cooperativa Terre di Puglia-Libera Terra – e comincia la costruzione della nuova cantina Hiso Telaray – Libera Terra Puglia nel bene confiscato in agro di Torchiarolo, fra Brindisi e Lecce. Qui vinificheremo le uve migliori provenienti dai vigneti confiscati che si estendono per oltre 25 ettari intorno alla cantina. Qui la comunità locale che ha vissuto il peso della presenza criminale potrà trovare ulteriore modo di affermare con certezza che è vero, le cose possono cambiare anche in questa terra”.
BrindisiOggi
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