BRINDISI – Non si placa l’eco di critiche sollevato dal video degli studenti dell’Istituto Majorana di Brindisi girato in collaborazione con il programma Eni Scuola. Il loro “Rap polimerico”, in cui si spiegano le caratteristiche delle materie plastiche prodotte nella centrale Eni Versalis di Brindisi, continua a sollevare opinioni contrastanti. Se nella rete in molti hanno visto nel video la semplice volontà di trasmettere, attraverso un nuovo linguaggio comunicativo come quello del rap, la passione per lo studio delle materie scientifiche, molti altri in questo filmato vedono ben altro.
Tra di essi, l’Unione degli Studenti di Brindisi. “Gli effetti della Buona Scuola iniziano a farsi sentire: l’istituto industriale e liceo delle scienze applicate “Majorana”di Brindisi, famoso a livello nazionale e più volte lodato dal governo per i progetti portati avanti, ha iniziato una collaborazione con l’Eni Versalis, polo petrolchimico locale, sfociata nel progetto “Chemical Minds”. Ricordiamo quanto accaduto nel 2010 quando la suddetta centrale venne chiusa perché, durante il ciclo produttivo, fuoriuscivano delle fiammate tossiche, che l’Arpa poi avrebbe denunciato in un rapporto, indispensabili solo in caso di emergenza. – scrivono in una nota gli studenti – La centrale, dopo che furono multati i dirigenti, ha subito un “ammodernamento” durato 6 anni e costato diversi milioni di euro. Quest’estate, però, la centrale ha ripreso a sfiammare e i picchi di benzene nell’aria hanno raggiunto anche i 63.8 microgrammi, il rischio per la popolazione che inala queste sostanze é quello di malattie respiratorie, cardiovascolari e tumorali.”
L’UdS si concentra sul video e sulla location scelta. “Il video ha subito avuto un impatto virale in città, a maggior ragione perché è stato girato presso Punta del Serrone, poco più a nord di Micorosa, area nella quale, per trent’anni, le precedenti gestioni dell’industria hanno scaricato i propri rifiuti. Ora quell’area è off limits, non vi cresce più un filo d’erba e il livello dei veleni presenti supera di quattro milioni di volte quello autorizzato dalla legge.”
L’Unione degli Studenti trova che sia “inaccettabile che in una scuola si insegni a propagare la produzione di idrocarburi altamente inquinanti. Ddenunciamo da anni quanto sia diseducativa la cultura del carbone, del petrolio e del consumo di plastica e ci chiediamo: come si possono continuare ad esaltare tali sostanze che nel contempo producono morte? A chi serve che una scuola faccia l’alternanza con l’Enel in un territorio già ampiamente devastato da agenti inquinanti? L’alternanza scuola-lavoro è fondamentale in tutte le scuole, ma riteniamo che essa debba essere qualificata e realmente formativa, e non sia, come nel caso del video, uno spot per l’azienda privata che nasconde un lavoro precario e vede gli studenti come semplici risorse e non potenziali ideatori di un modello di sviluppo ecocompatibile. Pensiamo – conclude l’UdS – inoltre che i privati non debbano entrare nelle scuole, come prevede la Buona Scuola, incidendo sulla didattica e creando un vero canale di passaggio che porti gli studenti dalla scuola all’industria con il solo scopo di trarre benefici economici. Per questo da settembre ogni scuola sarà una barricata, la Buona Scuola non entrerà nella nostra scuola.”
Agnese Poci
Non mi stupirei se eni assumesse diplomati del majorana cosi’ come gia’ avviene con enel
Puo’ essere che l’eni vorra’ in futuro assumere i diplomati del majorana, cosi’ come gia avviene con l’enel?
NO, è il cervello diverso…
VI PRESENTO I BRINDISINI DEL SEMPRE NO A TUTTO A TUTTI I COSTI!IO NEL VIDEO VEDO UN PROGETTO REALIZZATO DAGLI STUDENTI,SENZA SE E SENZA MA,LIBERO DA OGNI FORMA DI POLITICA E DI COERCIZIONE,VEDO UN QUALCOSA DI PULITO FATTO DA VOI GIOVANI….NO VEDO MALATTIE,SFIAMMATE..FORSE PERCHE’ I MIEI OCCHI SONO DIVERSI?