MESAGNE – Era partito tutto da una panchina con delle scarpette rosse fuori dal castello, un gesto simbolico che l’amministrazione comunale di Mesagne ha voluto fare in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si svolge oggi.
Ma il virus della ribellione alla violenza ha contaminato tanti. E molti commercianti non solo del centro storico, ma anche dei quartieri di periferia, hanno accolto l’appello lanciato dagli assessori Maria Teresa Saracino e Annamaria Scalera di esporre un simbolo per sensibilizzare tutti alla non violenza. Vetrine con abiti rossi e il volto di donne picchiate, fiocchi all’ingresso delle attività commerciali, scarpette rosse per indicare le vittime ammazzate dalla violenza degli uomini.
Non solo, ma qualcuno ha messo anche dei nastrini rossi per strada. Un modo per ribellarsi contro i maltrattamenti e le aggressione che troppe volte hanno ucciso. “Questo è un segnale forte – spiega l’assessore Scalera- Ed è una bella risposta della nostra comunità e dei commercianti”. Secondo i dati Eures sono 106 le donne ammazzate in Italia in questi 10 mesi del 2018. Più di 10 donne al mese. Ma migliaia sono le storie di maltrattamenti in casa che vedono vittime donne e bambini, storie raccontate nelle cronache anche della provincia di Brindisi. Solo 4 giorni fa una donna era stata presa a cinghiata a San Vito dei Normanni, finita in ospedale per le botte prese , e solo ieri l’ arresto di un 43enne brindisino per violenze reiterate contro la mamma dei suoi tre figli. Questi sono solo gli ultimi due casi in ordine di tempo.
Lu.Po.
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