Vertice in Prefettura: “A2A dia una risposta entro una settimana”. Gli operai restano sul nastro

BRINDISI– La loro protesta è servita almeno ad attirare l’attenzione. Vertice in Prefettura questa mattina sul futuro dei lavoratori Sogesa che da martedì occupano il nastro trasportatore di Edipower. Sono rimasti in cinque, dopo che due manifestanti ieri mattina sono stati colti da un malore. Si tratta dei 24 lavoratori della ditta appaltatrice della centrale termoelettrica di Edipower, che si occupano delle pulizie industriali, sono in cassa integrazione e il 30 aprile prossimo scadrà l’appalto.

La centrale è ferma da dicembre , la A2A, che ha acquisito la proprietà, non ha ancora presentato il piano industriale per Brindisi. A rischio il futuro non solo della ditta Sogesa, ma anche di altre aziende appaltatrice e dei dipendenti diretti della centrale. Una bufera che potrebbe travolgere una parte del comparto energetico brindisino.

Intorno allo stesso tavolo organizzazioni sindacali Cgil,Cisl e Uil, il prefetto Nicola Prete, il sindaco Mimmo Consales, i vertici di Confindustria i rappresentanti aziendali di Sogesa e Edipower.

I sindacati , il sindaco e il Prefetto hanno presentato una proposta di mediazione nella quale si chiede all’azienda di prolungare per altri due mesi il servizio pulizia. Il tempo che A2A presenti il piano aziendale e dica una volta per tutte quali sono le reali intenzioni per la centrale brindisina.

“Abbiamo chiesto insieme alle organizzazioni sindacali- afferma il sindaco- che il gruppo A2A-Edipower proroghi di almeno due mesi i servizi di pulizia affidati alla Sogesa in maniera tale da avere i margini per poter ipotizzare il salvataggio di 24 posti di lavoro Tutto passa, pero, attraverso la serietà del piano industriale che il gruppo A2A-Edipower presenterà entro aprile alle istituzioni locali e ai sindacati. Questa volta non ci accontenteremo di un libro delle favole”.

Secondo il sindaco le ipotesi sono soltanto due. “La prima è quella che si riferisce alla possibilità di rilanciare l’attività della centrale attraverso la sua riconversione e la realizzazione di interventi di ambientalizzazione- continua Consales– In alternativa, se il gruppo dovesse decidere di non ritenere strategica la centrale di Brindisi, ci aspettiamo una proposta seria e concreta di dismissione degli impianti con la relativa bonifica delle aree. Questa volta la città di Brindisi non consentirà a nessuno di abbandonare sul posto ferraglie inquinanti. E quindi, in un caso o nell’altro, il gruppo A2A-Edipower si prepari ad investire parecchi centinaia di milioni di euro a Brindisi per evitare immancabili azioni giudiziarie che il territorio promuoverà in caso di inadempienze circa quanto previsto dall’AIA o per quanto concerne la dismissione degli stessi impianti. Il termine fissato è quello del 30 aprile ed è bene che si sappia che non saranno accolti da parte nostra ulteriori rinvii”.

Questa proposta sarà portata all’attenzione dei vertici aziendali che dovranno dare una risposta entro una settimana.

Subito dopo l’incontro, i sindacati si sono recati dai lavoratori per comunicare l’esito della riunione, ma gli operai hanno deciso di continuare la loro forma di protesta, restando sugli impianti anche questa notte.

Intanto il problema è arrivato a Bari, il brindisino Leo Caroli, neo assessore regionale alla Politiche del Lavoro si recherà nelle prossime ore dai manifestanti per avviare un procedura di raffreddamento sul tavolo regionale.

Lucia Portolano

 

 

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