BRINDISI – Da ieri sera (23 settembre ) i lavoratori del Centro Ricerca Enel di Brindisi hanno dato mandato a Filctem, Flaei e Uiltec di rappresentare le loro istanze. Un centro che, a detta delle sigle sindacali, si è andato via via impoverendo negli ultimi due anni: solo in questo lasso di tempo, infatti, la forza lavoro sarebbe diminuita del 40%, come sarebbero diminuite anche le risorse finanziarie per le attività.
Toccherà ora ai sindacati occuparsi, a nome dei lavoratori, di convocare urgentemente il tavolo di Osservatorio per le Politiche Industriali, Ambientali ed Occupazionali di ENEL; proclamare lo stato di agitazione e di mobilitazione nei confronti dell’Azienda, incluso lo sciopero. Infine, i sindacati dovranno formalizzare la situazione che si è determinata ai rappresentanti istituzionali del territorio che nel tempo hanno sottoscritto Convenzioni e Protocolli correlati alla presenza del Gruppo Enel nel territorio.
“Nell’assemblea di ieri sera si è esaminata la piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto di settore, approvata all’unanimità, e la situazione relativa alla Vertenza aperta con l’Azienda a causa della reiterata dichiarazione di esuberi sulla sede di Brindisi – dichiarano i sindacati -L’impoverimento del Centro Ricerche viola una serie di impegni di potenziamento e rilancio che il gruppo ENEL aveva assunto nel tempo con Sindacato e Istituzioni locali, nonostante i notevoli carichi di lavoro per attività strategiche e di diretto interesse della Generazione Globale di ENEL per monitorare, valutare e limitare gli impatti ambientali e sanitari degli insediamenti industriali/energetici sull’intero nazionale – sostengono i sindacati – Nelle attività, erano comprese le caratterizzazioni chimiche di tutte le matrici ambientali (suolo, acqua, aria, residui) e del particolato atmosferico e servizi specialistici anche legati a procedure AIA interagendo e/o collaborando con Istituti di ricerca, Università e organismi pubblici di controllo come ISPRA e ARPA.”
Le sigle sindacali avevano già inoltrato al Prefetto di Brindisi la procedura di attivazione del tavolo di confronto preventivo ma dalla Prefettura la risposta era stata chiara: non si rileva, per il Centro Ricerca ENEL, l’applicabilità della procedura di raffreddamento prevista per i servizi pubblici essenziali. Il passo da compiere, ora, sarebbe quello per il quale i lavoratori hanno dato mandato ai sindacati: Osservatorio per le Politiche Industriali prima, sciopero poi, interessare chi quei protocolli e quelle convenzioni le ha firmate accanto ad Enel.
A. P.
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