BRINDISI- La vertenza Edipower finisce a Bari. Futuro incerto per i 70 lavoratori della centrale di Brindisi nord, tempi ormai scaduti, qualcuno va in prepensionamento qualcun altro viene trasferito fuori. Questa mattina si è svolto un incontro preparatorio del vertice convocato per domattina a Bari presso il “Comitato di monitoraggio del Sistema economico produttivo ed aree di crisi” per discutere della crisi relativa alla centrale termoelettrica Edipower. Lo fa sapere il sindaco di Brindisi Mimmo Consales. Nella riunione propedeutica erano presenti anche il presidente del Consorzio ASI Marcello Rollo, il presidente di Confindustria Giuseppe Marinò ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
“L’obiettivo che si intende raggiungere è quello di coinvolgere a pieno titolo la Regione Puglia- afferma il sindaco- sia nell’interlocuzione con l’Enel (per l’eventuale assorbimento della forza-lavoro della centrale Brindisi-Nord) che con il gruppo A2A (per eventuali nuovi investimenti nell’area industriale di Brindisi).”
Alla Regione Puglia, sarà chiesta una rivisitazione del Piano regionale dei rifiuti allo scopo di comprendere se esistono realmente i margini per giungere alla realizzazione di nuovi impianti di settore.
In tarda mattinata, invece, il Sindaco Mimmo Consales ha ricevuto una lettera dall’amministratore delegato di Edipower Massimiliano Masi, il quale ha ringraziato il primo cittadino per l’invito a partecipare ad un incontro istituzionale a Brindisi sui temi delle opportunità di sviluppo del territorio. Masi, in ogni caso, ha affermato che il settore della produzione di energia si trova in una perdurante crisi e che il gruppo A2A sta raccogliendo possibili progettualità applicabili in altre filiere industriali. Appena completata questa fase, lo stesso Masi contatterà il primo cittadino per fissare un incontro a Brindisi.
BrindisiOggi
Quanto ha ragione sig. Carlo. Quando capiremo che stiamo combinando una sciocchezza dietro l’ altra sarà troppo tardi. Intanto la gente va a casa e l economia tracolla
Salve,
Lavoro nelle raffinerie, petrolchimici e oil&gas da 10 anni.
È assurdo che accada ciò..
Si possono creare infinite alternative al carbone… centrali a biomasse… green Power… consideriamo il fatto che a 20 Miglia dalla costa di Brindisi abbiamo una piattaforma che estrae gas dal sottosuolo. Qui non si tratta di decidere se inquinare o lavorare. Si tratta di investire. Se il governo e la regione Puglia volessero, si potrebbero effettuare ricerche nel sottosuolo marino, lungo la costa e portare il gas in centrale a Brindisi. Il gas potrebbe essere quindi “pompato” da compressori e mandato in turbina per produrre energia elettrica.
Ogni soluzione è fattibile se vi sono i finanziamenti e con le nuove tecnologie l’impatto ambientale sarebbe davvero limitato.
Consideriamo anche che nell’estrazione di gas viene estratto anche crude oil. Ci sono giacimenti che producono 70.000 barili al giorno ( alcuni molto di più ). Se consideriamo che il prezzo del barile è di circa 42$ a tutt’oggi… ecco che escono fuori 2.940.000$ Al Giorno. Il che ripagherebbe notevolmente ogni investimento.
Insomma… brindisi ha l’opportunità di crescere ed è sempre costantemente bloccata da ambientalisti, governo e regione… e la gente va in cassa integrazione.
Saremo il bel paese… ma quante contraddizioni.