BARI- Audizione fissata giovedì 9 aprile con i vertici di Agusta per discutere della vertenza Dema. Ne dà notizia il consigliere regionale Euprepio Curto che nella giornata di ieri, dopo aver contattato l’assessore regionale Loredana Capone e il Presidente della Commissione allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Orazio Schiavone, ha avuto conferma della programmazione dell’incontro con i dirigenti aziendali.
“Sarà l’occasione- spiega il consigliere regionale- per chiarire come la società di Finmeccanica intenda stare sul nostro territorio. E cioè, se continuare a trasferire commesse in Polonia, in totale oltraggio all’angosciante richiesta di lavoro che parte dal territorio brindisino. Se rendere più intelligibile o meno il sistema degli appalti e delle commesse, attualmente per nulla trasparente. Se garantire o meno l’assorbimento diretto dei lavoratori eventualmente espulsi dalle aziende a cui non sono state confermate le commesse a seguito della volontà di Agusta di internalizzare alcune fasi di lavorazione/produzione. Ma sarà pure l’occasione di chiarire come sono stati impiegati e spesi i soldi pubblici erogati al sistema industriale Agusta/Dema.”
Dema in una nota, ha precisato che su un totale di 10,182 milioni di euro d’investimenti per il progetto dell’area industriale di Brindisi le agevolazioni sarebbero ammontate a 3,9 milioni di euro come contributo in conto capitale a fondo perduto, a cui va aggiunto un finanziamento a tasso agevolato di circa 2,9 milioni di euro. In altri termini, solo il 30 per cento dell’investimento non sarebbe stato coperto da agevolazioni.
“Non mi dolgo- continua Curto- del fatto che i 3,9 milioni di euro richiamati da Dema provengano da un plafond di ben 30 milioni di euro (successivamente tagliati dal Ministro Tremonti a 20 milioni ) che proprio io personalmente feci giungere sul territorio brindisino. Né mi dolgo del fatto che Invitalia abbia utilizzato, a mio avviso impropriamente, tali fondi che avevano tutt’altra finalizzazione. Semmai, mi dolgo del fatto che, allo stato, sembrano disattesi assunti dalla stessa Agusta che aveva garantito “sulla fertilizzazione dell’indotto attraverso la crescita tecnologico/industriale delle PMI operanti nell’area di Brindisi”.
BrindisiOggi
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