BRINDISI- Si fanno sempre più insistenti le voci secondo le quali Eni stia mettendo in vendita un ramo d’azienda, la notizia troverebbe conferma nei contatti presi con Fondi d’investimento internazionali con cui Eni sta negoziando la cessione di quote azionarie di Versalis .
A Brindisi nessun sindaco di categoria ha commentato ancora la notizia. Oggi tuttavia interviene il presidente dell’Asi, Marcello Rollo, che commenta così quanto diffuso da un’autorevole agenzia di informazione finanziaria.
“È giusto! Bisogna fare attenzione ed essere in allerta sul futuro della chimica in Italia e quindi a Brindisi! DOW ed EVC sono state esperienze significative! Tuttavia non è detto che nuovo è cattivo!- dice Rollo- L’industriale o il finanziere che investe lo per guadagnare e chi investe guadagna se l’investimento porta ad un aumento di produttività e possibilmente di occupazione!”.
“Valutiamo attentamente quindi questi eventuali nuovi compagni di viaggio e proviamo magari ad inserirci nella trattativa della eventuale cessione-suggerisce il presidente dell’Asi- Potrebbe essere un’occasione per restituire al territorio quelle aree, fabbricati ed impianti oggi inutilizzati all’interno del recinto del petrolchimico da destinare a nuovi insediamenti produttivi!”.
A questo proposito poi, Rollo, cita l’art. 63 della legge 448/1998 sui provvedimenti per favorire lo sviluppo industriale.
- I consorzi di sviluppo industriale di cui all’articolo 36 della legge 5 ottobre 1991, n. 317, nonché quelli costituiti ai sensi della vigente legislazione delle regioni a statuto speciale, hanno la facoltà di riacquistare la proprietà delle aree cedute per intraprese industriali o artigianali nell’ipotesi in cui il cessionario non realizzi lo stabilimento nel termine di cinque anni dalla cessione.
- Gli stessi consorzi di cui al comma 1 hanno altresì la facoltà di riacquistare unitamente alle aree cedute anche gli stabilimenti industriali o artigianali ivi realizzati nell’ipotesi in cui sia cessata l’attività industriale o artigianale da più di tre anni.
- Nell’ipotesi di esercizio delle facoltà di cui al presente articolo i consorzi dovranno corrispondere al cessionario il prezzo attualizzato di acquisto delle aree e, per quanto riguarda gli stabilimenti, il valore di questi ultimi come determinato da un perito nominato dal presidente del tribunale competente per territorio, decurtato dei contributi pubblici attualizzati ricevuti dal cessionario per la realizzazione dello stabilimento.
- Le facoltà di cui al presente articolo possono essere esercitate anche in presenza di procedure concorsuali.
- La Cassa depositi e prestiti è autorizzata a concedere mutui ai consorzi di sviluppo industriale per la realizzazione di infrastrutture industriali e per l’acquisizione di aree e di immobili da destinare agli insediamenti produttivi.
“Se c’è quindi volontà di venire incontro al territorio- conclude Rollo- questa potrebbe essere un’occasione, anche attraverso l’utilizzo della suddetta norma di legge, di facilitare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali all’interno dell’indotto della chimica”.
BrindisiOggi
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