Vendola a Renzi: “Mennitti il mio avversario ideale, ho imparato tanto da lui”

vendola e mennitti
Da sinistra, Mimmo Mennitti e Nichi Vendola

BARI – “Tra tutti permettete ch’io ricordi un grande sindaco che ci ha lasciato, un intellettuale di destra, un galantuomo, un uomo con la schiena dritta, con cui ho avuto l’onore e il piacere di condividere la battaglia contro il rigassificatore nella pancia di Brindisi. Parlo di Mimmo Mennitti”. Lo ha detto, ieri, nel suo discorso rivolgendosi al premier Matteo Renzi durante la cerimonia inaugurale della 78esima edizione della Fiera del Levante il governatore della Puglia, Nichi Vendola.

Il presidente ha dedicato parte del discorso all’alluvione che ha colpito le meraviglie del Gargano, colpendo nel profondo le bellezze della puglia. “A noi tocca fare i conti con gli effetti di quella mutazione climatica che sconvolge le stagioni, che scopre e colpisce le nostre fragilità, che reclama rumorosamente un nuovo paradigma di vita civile e produttiva. Ma il disastro è anche, come dicono i filosofi, una ‘epifania’, cioè una rivelazione: rivelazione di ciò che è accaduto prima che si compisse lo schianto dell’acqua o del fuoco o del sisma”.

Poi è passato alle energie alternative sottolineando la sua contrarietà alle trivelle nel mar Adriatico, nel mare che accarezza la costa a Est della Puglia. Mentre ha ribadito il suo parere favorevole alle energie rinnovabili.

Ma quando è giunto il momento di fare il punto sul suo operato nel Tacco d’Italia, rivolgendosi al presidente del Consiglio, ha rivolto anche un pensiero pregevole al grande sindaco di Brindisi, Mimmo Mennitti, uomo di destra, scomparso il 6 aprile scorso.

“In Puglia si chiude un ciclo, un decennio in cui è toccato a me il compito impegnativo, entusiasmante ma anche doloroso di guidare l’amministrazione regionale. Ho imparato tanto, ho imparato da tutti. Tra tutti permettete ch’io ricordi un grande sindaco che ci ha lasciato, un intellettuale di destra, un galantuomo, un uomo con la schiena dritta, con cui ho avuto l’onore e il piacere di condividere la battaglia contro il rigassificatore nella pancia di Brindisi. Parlo di Mimmo Mennitti, l’avversario ideale per chi considera la politica come servizio, come incivilimento, come passione”.

Poi ha continuato: “Non bisogna avere paura del conflitto, del contrasto delle idee: bisogna solo umanizzarlo, slegarlo dai vincoli di una cultura di guerra. Per ha la nostra fede, c’è un punto, come un’altura ripidissima, che è la più spinosa novità del nuovo testamento: una frase un imperativo che dice ‘ama il tuo nemico’”.

domenico mennitti‘Il sindaco di Brindisi’ Mimmo Mennitti se n’è andato, dopo una lunga malattia, la mattina del 6 aprile 2014. Mennitti è stato per sette anni sindaco di Brindisi, dimessosi anticipatamente nella seconda legislatura a causa delle sue condizioni di salute. La vita dell’uomo con la schiena dritta ha segnato la storia del centrodestra italiano, prima noto esponente Msi, poi parte attiva nella fondazione del 1994 di Forza Italia. Politico-giornalista dopo aver coperto la carica di parlamentare italiano ed europarlamentare aveva deciso negli ultimi anni di tornare a Brindisi e rivestire il ruolo di primo cittadino vincendo due campagne elettorali. Una personalità forte, coraggiosa, difficile nei confronti, a volte burbero ma nello stesso tempo capace di regalare sorrisi rassicuranti e consigli che lasciavano riflettere.

Un uomo come Mennitti non si dimentica.

BrindisiOggi

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