BRINDISI – ( da il7 Magazine) Tutto da rifare. L’asta è andata deserta, o quasi. Solo due dei 48 immobili comunali commerciali messi in vendita dall’amministrazione comunale sono stati venduti. Per tutti gli altri non è stata presentata nessuna offerta, neanche dagli attuali locatari. Degli oltre 2milioni e mezzo di euro che il Comune pensava di incassare per dare fiato al bilancio, ne arriveranno solo circa 170mila euro. Molto pochi rispetto alle cifre preventivante. Venduto per circa 120mila euro il locale di una delle pizzerie di piazza Mercato e per 45 mila euro è stato aggiudicato uno di quelli in viale Arno al quartiere Perrino che attualmente ospita un market, entrambi sono stati comprati dai gestori delle due attività. L’asta si è svolta il 4 dicembre. Dopo il nulla di fatto, l’ufficio Contratti e l’ufficio Patrimonio sono a lavoro per l’ennesimo bando. Questo è il terzo nel giro di pochi mesi. Già a settembre infatti, il primo bando, quello redatto durante la gestione commissariale, era stato annullato dopo le lamentele di alcuni titolari dei locali commerciali di piazza Mercato che avevano ravvisato delle incongruità tra prezzo e reali metri quadrati delle strutture, inoltre avevano evidenziato la mancanza di alcuni locali nel bando di vendita ipotizzando presunte agevolazioni per alcuni affittuari. Poi dal Comune hanno spiegato che si trattava solo di alcune verifiche sull’agibilità degli immobili non inseriti. Nel bando di novembre i prezzi sono stati così rivisti e i locali prima esclusi sono stati messi in vendita, tra questi una pizzeria e una macelleria-ristorante.
Gli immobili commerciali in vendita in tutta la città sono ben 48: molti in via Santa Maria Ausiliatrice al quartiere Commenda, altri in via Sant’Angelo, alcuni a La Rosa, al Perrino, in via Ticino, e tutti gli altri in piazza Mercato. Per la vendita di questi ultimi è stata necessaria la richiesta di autorizzazione del Ministero essendo assoggettati alla verifica di interesse culturale. In realtà quasi tutti i titolari delle attività commerciali: pizzerie, friggitorie, rosticcerie ed altro, vorrebbero comprare gli immobili, ma qualcuno attende che ci sia un ribasso ritenendo alto il prezzo stabilito dal Comune. “Il valore dell’immobile – spiega Cristiano D’Errico, assessore al Patrimonio – è stato definito sulla base dei valori dell’Agenzia delle Entrate dell’osservatorio Omi. Siamo in attesa di fare un nuovo bando, ma i prezzi non cambieranno. Prima di questo stileremo un piano delle alienazioni, intendiamo inserire altri immobili nella vendita: oltre ai locali commerciali anche alcune case”. Il Comune ha bisogno di fare cassa, e D’Errico lo sa bene nelle veste anche di assessore al Bilancio, al momento infatti ci sono poche risorse ed ancora non è chiaro se ci sarà qualche aumento della Tari. È andato deserto anche il bando per la vendita dell’ex sede dell’Agenzia delle Entrate. Entro la fine di marzo i conti dovranno però tornare per l’approvazione del bilancio di previsione. Il primo dell’amministrazione Rossi. Gli affittuari dei locali di piazza Mercato attendono che venga pubblicato il nuovo bando. “Abbiamo appreso le notizie dai giornali – afferma Attillio Lorenzini, titolare della pizzeria l’Agorà – Il mio locale nel primo bando non c’era, poi è stato inserito. Attendiamo una comunicazione, speriamo di essere convocati. Io vorrei comprarlo anche se 225mila euro sono un po’ troppi per questo locale, spero che alla fine abbassino il prezzo”. Lorenzini paga 2mila euro al mese di affitto per la pizzeria e per un piccolo locale deposito che ha sempre in piazza. Vorrebbe acquistare l’immobile anche Catia Saracino titolare di Siamo Fritti.
Il suo locale è stato quotato 105mila euro per 84 metri quadrati, prezzo ritoccato dopo una battaglia della stessa locataria che si era lamentata del primo calcolo di 2mila euro a metro quadrato fatto dall’amministrazione comunale. “Noi vorremmo comprarlo – spiega la titolare – siamo in attesa di capire come muoverci. Questi sono locali che abbiamo ristrutturato noi. Uno dei lotti non aveva neanche l’acqua e gli impianti. Abbiamo fatto tutto a nostre spese”. Incerto sull’acquisto è invece Alessandro Pasulo, proprietario dell’unica bancarella di legumi e frutta secca del mercato. Lui ha in affitto un immobile che utilizza come deposito per la merce. Il locale che comprende una sola stanza costa 42mila euro per 26 metri quadrati. “Questi erano locali fatiscenti – dice Pasulo – che noi abbiamo reso abitabili. Abbiamo investito delle nostre risorse per renderli decenti, non so neanche se siano realmente agibili. Con questo prezzo io non lo compro. Spero ci sia un ribasso. Vedremo al prossimo bando”. Dopo l’asta ha presentato invece un’offerta il gestore di Escosazio, la macelleria-rosticceria. Il titolare si è detto propenso ad acquistare l’immobile al prezzo proposto dal Comune, ma ha chiesto una dilazione del pagamento. Al momento la pratica è ferma e l’amministrazione comunale deve decidere cosa fare. I locatari, a parità di offerta, hanno diritto di prelazioni sugli immobili. Il commerciante avendo proposto la cifra base potrebbe ottenere il locale senza attendere la nuova asta.
Lucia Portolano
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