Vasca dei liquami a Pilone, la Regione fa marcia indietro, nessuna ipotesi di delocalizzazione

OSTUNI- Vasca dei liquami a Pilone, la Regione fa marcia indietro, nessuna ipotesi di delocalizzazione.

A distanza di cinque mesi dalla battaglia ingaggiata dal  territorio arriva lo stop alla delocalizzazione della Regione sull’impianto dei liquami a ridosso della spiaggia di Pilone.  Il sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola ha incontrato l’assessore regionale per ridiscutere da delocalizzazione dell’impianto valutando nuove ipotesi ma per la Regione  non esisterebbero margini di trattativa.

“Oggi, a distanza di quasi cinque  mesi, la Regione disattende gli impegni assunti precedentemente- ha detto  il senatore dei Cor, Vittorio Zizza –  la dichiarazione fatta dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Giovanni Giannini, dimostra la non disponibilità da parte dell’Amministrazione regionale di riaprire alcuna conferenza di servizi per la vasca del Pilone”.

Zizza, come vice presidente Commissione Ambiente, Territorio e Beni Ambientali al Senato, da mesi segue la vicenda.

Nel mese di Marzo si erano svolte infatti presso la Commissione Ambiente del Senato diverse audizioni per cercare di far luce sulla questione relativa alla realizzazione della vasca di raccolta di liquami presso il litorale ostunese “Il Pilone”. Il progetto, esaminato in sede di audizioni, era quello proposto dall’Acquedotto Pugliese e vedeva la contrapposizione del Comune di Ostuni, rappresentato nella persona del Sindaco Gianfranco Coppola, e del Comitato Salvaguardia del Pilone, nonchè dei cittadini che si erano mobilitati per evitare che a ridosso di una delle spiagge più belle del Salento sorgesse una vasca di sollevamento raccolti di liquami.

Le audizioni si conclusero con l’impegno da parte dell’Aqp di presentare un progetto comparativo al fine di valutare la possibilità di realizzare dei progetti alternativi che avessero un minore impatto visivo ed ambientale.

In sede di audizioni le parti avevano concordato l’opportunità di procedere, prima di prendere una decisione definitiva, con una conferenza di servizi fra gli organi interessati. Questi erano gli accordi fra il Comune di Ostuni, L’Aqp e la Regione Puglia, la quale si era dimostrata disponibile a rimettere sul tavolo i vari progetti alternativi a quello presentato dall’Acquedotto per una rivalutazione tecnica.

“Ancora una volta la Regione Puglia, contravvenendo agli impegni assunti di fronte alla popolazione, non mantiene le promesse dimostrando di non voler ascoltare la comunità che dovrebbe oltremodo rappresentare e di non voler tutelare e salvaguardare una delle coste più suggestive del Salento da un progetto che ne deturperebbe la bellezza- conclude Zizza-  Il lavoro in Commissione continuerà, e inizieremo a comparare i vari progetti. Se Emiliano non vuole fare la conferenza dei servizi, faremo noi il lavoro in Commissione, tutelando gli interessi dei cittadini e salvaguardando il territorio”.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Cose del genere fanno pensare che forse sarebbe meglio una Regione Salento che vada per la sua strada. Ma poi mi chiedo: con questa feccia di politici e politicanti e robaccia varia che ci troviamo in zona, dove andremmo a finire? Che la cura, in questo caso, sia più terribile del male? Siamo proprio SFIGATI.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*