Valentino (Pd): “Basta con verifiche tattiche incomprensibili”

BRINDISI- Dopo venti giorni dal risultato elettorale, il consigliere comunale del Pd, dell’area Renzi, Salvatore  Valentino fa la sua analisi del voto dopo il  debole risultato  ottenuto dal centrosinistra a livello nazionale e locale. Per Brindisi dice: “Basta con le verifiche tattiche incomprensibili”. Riceviamo e pubblichiamo integralmente il suo intervento.

“Il fine più alto della politica è quello di contribuire a risolvere i problemi della collettività. Per chi si decide di impegnarsi in prima persona giungendo a ricoprire incarichi istituzionali questo dovrebbe tradursi in un atteggiamento costruttivo teso a conseguire il bene comune. Col voto del 24 e 25 febbraio il popolo italiano, in preda ad una gravissima crisi economica e sociale, ha lanciato un inequivocabile segnale di cambiamento ed espresso la ferma volontà di voltare pagina rispetto ad un ventennio e più di sperperi ed illegalità. Il voto di protesta è andato a confluire soprattutto sul “Movimento 5 Stelle” che meglio degli altri è riuscito ad intercettare la rabbia incontenibile della gente. Questa gente vuole ora delle risposte concrete e rapide alla mancanza di lavoro, di servizi, di futuro ed alla disperazione montante. Vuole in sostanza un governo che governi da subito e che lo faccia bene. Il movimento di Grillo ha il grande merito di aver acceso una luce di speranza nei cittadini disinnescando per ora possibili reazioni violente contro il sistema come quelle che avvennero negli anni ’70 del secolo scorso, in quelli tristemente noti come gli “anni di piombo”. Dall’altro ha però il demerito di essersi avvitato in un tatticismo esasperato ed inconcludente condito da una violenza verbale, da un disprezzo e dileggio continuo per gli avversari politici, da una ipoacusìa ostinata per le altrui proposte, da un’obbedienza cieca ed assoluta al capo supremo che nella storia patria hanno un solo pericoloso precedente quello del fascismo. Con questo non vogliamo dire che il “grillismo” sia “l’alba dorata” di un nuovo totalitarismo ma continuando a praticare imperterriti il “tanto peggio tanto meglio” si deludono da un lato le giuste aspettative che milioni di italiani avevano riposto nel movimento e si contribuisce ad aggiungere al vaso tracimante della crisi nazionale la goccia che lo farà traboccare definitivamente. Si vogliono limitare i costi della politica, cambiare la legge elettorale, combattere l’evasione fiscale, fare una legge sul conflitto d’interessi, dare un reddito di cittadinanza agli indigenti, evitare spese di dubbia utilità quali quelle della TAV e degli F35, far ripartire l’economia, combattere il precariato? Si cominci a farlo da subito senza reiterare atteggiamenti inconcludenti ed autodistruttivi. Per questo invitiamo a sottoscrivere l’appello “Facciamolo” cui hanno aderito tanti italiani di buona volontà (da Benigni a Saviano, da don Ciotti a Jovanotti, da Serra a don Gallo) rivolto a tutte le forze politiche e mirato a dare al paese un governo di alto profilo istituzionale. Tornare subito al voto vedrebbe vincere un solo partito, quello dell’astensione per esaurimento di ogni speranza residua e non ci sarebbero Grillo o Renzi o chi per loro ad arginare questa nausea montante.

Venendo ad orizzonti a noi più vicini analizzare le motivazioni politiche di una sonora sconfitta elettorale come è successo nella nostra città e nella nostra regione non è cosa semplice. Anziché cercare capri espiatori e celebrare processi sommari come sta succedendo in questi giorni soprattutto a Bari bisognerebbe interrogarsi su cosa ha fatto preferire in maniera così schiacciante il Movimento 5 Stelle e addirittura lo stesso PDL al centro-sinistra. A nostro giudizio abbiamo pagato il prezzo alla presunzione di aver già vinto prima ancora di andare votare, all’illusione di aver praticato nel partito un reale ricambio generazionale che è stato però solo di facciata, alla mancanza di un reale spirito di squadra e di un fattivo impegno personale che è vivace e interessato solo nelle consultazioni comunali o regionali, al non aver dato risposte concrete come forza di governo allo sfascio morale ed economico che si avverte con ancora maggiore pesantezza in questa remota parte del tacco d’Italia e non da ultimo ad un evidente appannamento della stella di Niki Vendola. Si tratta adesso di rimboccarsi le maniche e di ripartire con un programma regionale e cittadino più vicino alle esigenze della gente. Per essere più chiari per quanto riguarda la nostra città proseguire col recupero dei crediti inevasi da mettere a disposizione della collettività e con iniziative di civiltà quali la ristrutturazione del dormitorio di via Provinciale S.Vito rinunciando a verifiche tattiche incomprensibili, a conflittualità pretestuose tra le forze politiche ed a spese dissennate come il “Palaeventi”.

Salvatore Valentino

Consigliere comunale Pd

coordinatore comitato Matteo Renzi

 

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