OSTUNI – Latrati a ogni ora del giorno e della notte, un olezzo di escrementi bruciati che appesta l’aria una volta ogni 3 o 4 giorni, la paura che, tutto questo, possa influire in qualche modo, sulla qualità dell’aria, della terra e dell’acqua. Contrada Camere, a Ostuni, è una delle tante zone di villeggiatura della Città Bianca. Piccoli agglomerati di villette si susseguono a perdita d’occhio in quello che pare essere uno degli scorci più suggestivi a ridosso della costa adriatica. C’è un gruppo di abitazioni, però, che da qualche tempo si trova a fronteggiare una situazione che starebbe minando in maniera seria la qualità della villeggiatura e della vita, in questo pezzo della campagna ostunese.
Da mesi, una famiglia residente in una delle ville che sorgono nella contrada lamenta la situazione sopra descritta, con dirette conseguenze sulla tranquillità quotidiana, messa a repentaglio da una simile condizione ambientale. Il motivo dei disagi sarebbe un rifugio per cani costruito a ridosso di una villa disabitata presente all’interno di un gruppo di abitazioni della contrada. Il canile è composto da diverse gabbie nelle quali troverebbero asilo dai 20 ai 30 cani. A denunciare la situazione sono dei turisti, d’origine pugliese ma residente da lunghi anni a Torino e Milano. «Il proprietario della villetta con l’annesso rifugio – spiegano, disperati, i villeggianti – fa visita agli animali quotidianamente per portare loro il cibo e, ogni 3-4 giorni, appicca dei fuochi coi quali smaltisce gli escrementi, non avendo altro modo per stoccarli. Abbiamo anche il timore che, se qualche cane morisse, sarebbe smaltito allo stesso modo con possibili conseguenze per la qualità della terra e dell’acqua che beviamo e con cui ci laviamo».
I turisti, nel maggio scorso, sono anche stati dai vigili urbani della Città Bianca per denunciare la situazione. «Le guardie vennero a fare un sopralluogo. Scattarono anche delle foto ma nulla più». E nulla è stato ancora fatto, visto che l’andazzo non si è modificato di una virgola. «Ieri, siamo stati dal sindaco, Gianfranco Coppola. Non sapeva nulla della presenza del canile. Speriamo in un suo intervento perché non ce la facciamo più». Stando ai racconti dei residenti, la visita al primo cittadino è avvenuta dopo che, la sera precedente, a causa dell’olezzo derivante dalla combustione degli escrementi degli animali, alcuni componenti della famiglia hanno accusato forti dolori di stomaco, accompagnati da mal di testa e conati di vomito. «Siamo stati costretti ad allontanarci da casa – proseguono i turisti – per respirare aria migliore. La storia, però, non può continuare così».
L’appello che le famiglie interessate da questa sgradevole situazione rivolgono alle istituzioni è quello di porre un argine agli “effetti collaterali” prodotti dal rifugio. «Amiamo gli animali. Non è una battaglia contro di loro ma vogliamo anche che il nostro diritto alla tranquillità e a passare le nostre vacanze sereni sia rispettato. Ostuni si vanta di essere una delle città più ricettive, dal punto di vista turistico, della regione: dimostri che è così imponendo il rispetto delle regole del vivere civile a tutti, anche ai gestori dei rifugi per animali».
BrindisiOggi
beh facile tirare conclusioni, non si sa niente di preciso, di chi è sto canile e che cani contiene, randagi o cani da caccia per esempio? e il comune lo sa o no? o fa finta di non saperlo?????
Forse la situazione è tollerata dalle istituzioni in modo tacito perchè fa comodo….non lo sappiamo. questo modo di fare notizia non fa chiarezza sulle cause e sui motivi.
Come mai nulla si dice su chi gestiva questo? Che fine facevano i cani una volta rinchiusi in quei tuguri senza luce del sole?da dove arrivano quei cani?possibile che ci son voluti dei turisti per portare alla luce tale schifo?o forse questi cani sono quelli che falsi e fantomatici animalisti dicono di salvare dalla strada? Magari poi vengono anche chiesti contributi o fondi?
Speriamo in un intervento a sanare questa incresciosa situazione, e ad eventuali illegalita’ che certe persone operano, violando le piu’ elementari leggi in questione. A tutela degli animali e soprattutto delle persone.