SARONNO- E’ stato individuato anche un poliziotto brindisino nell’articolata organizzazione criminale dedita all’usura ed all’estorsioni smantellata dai carabinieri della compagnia di Saronno e guardia di finanza di Varese. 17 persone in tutto finite in manette all’alba di oggi, che avevano messo su un giro d’affari di milioni di euro attraverso un sistema di corruzione di pubblici ufficiali, in questo caso quattro poliziotti impiegati nelle questure di Varese, Como e Brindisi, collusi con imprenditori del varesotto ed esponenti della ‘ndrangheta calabrese.
In particolare i poliziotti sono accusati di corruzione aggravata e falso. Il poliziotto brindisino, C.B., 53 anni, era aggregato, per motivi famigliari, da alcuni mesi alla questura di Brindisi.
Secondo l’accusa i pubblici ufficiali avrebbero agevolato il rilascio di permessi di soggiorno ed omesso di controllare alcuni passeggeri in aeroporto che trasportavano denaro illecito all’estero. Gli agenti avrebbero avuto, con ruoli e responsabilità diverse, un forte legame con i due imprenditori Emanuele e Gianfranco Sozzi, titolari di un’azienda di elettrodomestici la Gisowat, a Gorla Minore. Questi imprenditori a loro volta, sempre secondo gli investigatori, avrebbero goduto della protezione di Roberto Tripepi, soggetto già noto e considerato in odor di ‘ndrangheta, che garantiva loro l’immunità da estorsioni da parte di altri sodalizi criminali. Gli imprenditori fornivano anche informazioni riservate allo stesso Tripepi, informazioni date dai poliziotti coinvolti nel giro. Tripepi è accusato di estorsione ed usura, mentre i due imprenditori anche di evasione fiscale.
L’operazione, condotta con il supporto del 3° battaglione carabinieri Lombardia, di unità cinofile antisabotaggio e antidroga dei Nuclei Carabinieri di Orio al Serio e Casatenovo, di un velivolo del 2° Nucleo Elicotteri di Orio al Serio (BG), conclude una complessa indagine coordinata dal procuratore capo Gianluigi Fontana e diretta dal sostituto procuratore Pasquale Addesso, avviata dalla Compagnia Carabinieri di Saronno nel gennaio del 2013.
Lu. Pez.
Commenta per primo