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BRINDISI- Utilizzavano farmaci e presidi medici ospedalieri acquistati dalla Asl per il servizio di primo soccorso in strutture private, nei guai una cooperativa sociale di quattro persone, tutte finite in manette.
Si tratta di tre brindisini e una fasanese: Raffaele Turchiarulo, 58 anni, il nipote, Dario Turchiarulo, 25 anni, Giordano Guber, 47 anni, e la donna fasanese, Antonietta Zizzi, 51 anni.
Tutti e quattro sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in peculato continuato, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata perché commessa ai danni di un ente pubblico e tentata somministrazione di medicinali scaduti.
Secondo le risultanze investigative la mente del sodalizio era Raffaele Torchiarulo che aveva costituito una associazione di volontariato, A.V.F., ed una cooperativa, la Getras, entrambe riconducibili alle stesse persone, alla stessa sede sociale (Fasano) ed allo stesso settore, ossia primo soccorso.
L’indagine, svolta dalla Guardia di Finanza in sintonia con la Procura della Repubblica, ha avuto inizio nell’ottobre del 2014 a seguito delle denunce sporte da due autisti soccorritori del servizio autoambulanze 118 e si è protratta per circa otto mesi.
In questi mesi gli investigatori hanno accertato che l’associazione di volontariato aveva partecipato e vinto una gara bandita dalla Asl di Br per la gestione diretta della postazione di emergenza/urgenza del 118 di Brindisi. Per questo motivo l’associazione veniva rifornita di farmaci e presidi medici ospedalieri ( garze, siringhe, guanti monouso, etc..), dotazione delle ambulanze destinate al servizio 118.
Nella realtà l’intera dotazione finiva in possesso della Cooperativa che a sua volta gestiva in forma privata un parco ambulanze ed una serie di servizi di primo soccorso presso la Centrale Enel di Cerano, la Centrale Enipower di Brindisi, nonché un servizio di trasporto in ambulanza per il Consorzio San Raffaele di Ceglie Messapica.
Oltre a questo, i rimborsi spese corrisposti dalla Asl per i volontari dell’A.V.F. venivano utilizzati per pagare i dipendenti della Cooperativa che risultavano, falsamente, aver svolto attività di volontariato.
Infine tra gli altri artifizi contestati alla cooperativa anche le autoambulanze sostitutive dell’associazione di volontariato che venivano utilizzate dalla Getras per trasporti privati.
Gli investigatori hanno quantificato il danno a scapito dell’azienda sanitaria locale nella misura dei 40mila euro circa.
Durante l’attività ispettiva sono stati rintracciati e sequestrati oltre 1500 articoli sottratti alla Asl, di cui 280 scaduti.
Lucia Pezzuto
DOMICILIARI???
A queste belle persone ed ai politici che li coprono.. (che sicuramente ci sono), bisognerebbe farli marcire almeno DIECI ANNI in galera. …..
Quante sorprese riserverebbe il mondo del volontariato se si andasse un poco più a fondo. Insieme alla Profugopoli , di sicuro, verrebbe fuori una Volontariopoli. Chiaramente la politica, soprattutto certa “politica” di un certo orientamento, si incazzerebbe a morte.