BRINDISI – Siamo quasi alla seconda vigilia dell’attentato che ha ucciso la 16enne Melissa Bassi e ha ferito in maniera seria almeno altri 9 ragazzi e ancora le vittime di quella assurda strage non hanno ricevuto i risarcimenti che, secondo legge e secondo quanto disposto dai giudici, spetterebbero loro. Tutto questo mentre il tempo passa e per alcuni, a 24 mesi dall’esplosione dell’ordigno ideato da Giovanni Vantaggiato, sono ancora necessarie cure, visite specialistiche, operazioni chirurgiche e ogni altro tipo di costoso intervento.
Per questo, un gruppo di deputati del Movimento 5 stelle, Loredana Lupo, Giuseppe L’Abbate ed Emanuele Scagliusi, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. L’obiettivo è chiedere un immediato intervento che possa consentire di utilizzare a favore delle vittime dell’attentato le somme sequestrate ai condannati per strage. Stando a quanto disposto dalla Corte d’Assise del Tribunale di Brindisi, infatti, ci dovrebbe essere un risarcimento di 400mila euro ciascuno per i genitori di Melissa, di 200mila euro per ciascuna delle cinque ragazze ferite in modo più grave e di 100mila euro per una sesta ragazza nonché di 200mila euro per la Regione Puglia.
«Dal suo canto, la compagnia assicurativa dell’istituto Morvillo-Falcone ha considerato soltanto ripercussioni di tipo estetico i segni permanenti lasciati dalle ustioni sulle ragazze ferite e, pertanto, non risarcibili – affermano i firmatari dell’interrogazione – La scoperta di un ingente patrimonio di Vantaggiato, però, lascia aperta la possibilità di un risarcimento delle vittime, almeno materiale. Si parla di yacht, immobili e circa 400mila euro tra titoli azionari e conti correnti. Purtroppo, però, a causa dello status di evasore fiscale di Vantaggiato, tutti i suoi beni sono posti sotto sequestro».
Il risultato, secondo i pentastellati, si ripercuote sulle giovani che, a due anni di distanza dal terribile episodio che ha segnato per sempre le loro esistenze, ancora sono in attesa di un risarcimento, utile, tra l’altro, a pagare le cure cui ancora si sottopongono.
«Una situazione che ha dell’incredibile – dichiarano i deputati grillini – In nessun caso la normativa fiscale in materia di sequestro preventivo dovrebbe anteporsi al diritto di risarcimento delle vittime di attentati di stampo mafioso o terroristico. Chiediamo pertanto al ministro Alfano – continuano i parlamentari 5 Stelle – cosa intenda fare, quanto prima, affinché i diritti delle vittime non vengano in alcun modo calpestati nonché se non preveda di subordinare il diritto del pignoramento da parte del fisco rispetto al risarcimento delle vittime. Non possiamo accettare una barbarie del genere nel nostro Paese: lo Stato dovrebbe essere accanto ai cittadini che hanno subito una violenza del genere».
BrindisiOggi
Purtroppo in italia funziona cosi.ma solo in italia