“Un progetto di Sinistra a Brindisi è possibile, e inizia a prendere forma”

INTERVENTO/Inizia a prendere forma la sinistra. E venerdì scorso a Brindisi, grazie all’impegno del circolo di Brindisi di Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista e grazie anche ai militanti che tra i primi hanno in Italia hanno costituito il coordinamento cittadino è andata in scena la prima manifestazione pubblica di dialogo tra le forze brindisine di sinistra: Sinistra Italiana con Pasquale Barba, Possibile con Federica Stamerra e Antonello Suma del Movimento Giovani della Sinistra di  Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista.

L’occasione è nata con il convegno organizzato presso Palazzo Nervegna cui hanno partecipato il noto giornalista e deputato nel 2001 e nel 2006 Peppino Caldarola, che con la sua puntuale ed onesta analisi politica ha tracciato lo scenario in cui dovrebbe muoversi la sinistra in Italia. Oltre a lui, ai già citati Barba Stamerra e Suma ed ai componenti del coordinamento, l’avv. Giovanni Brigante e Damiano Sciarra hanno relazionato  il Giudice Di Schiena, figura autorevole del cattolicesimo brindisino di sinistra. Sono intervenuti anche l’onorevole Tony Matarrelli ed il Segretario Provinciale della CGIL, Antonio Macchia, che hanno portato un importante contributo alla discussione ricordando l’impegno politico necessario  per ridare dignità ad un agire di sinistra e quelle che sono le ferite aperte (alcune purulente) di un territorio ormai usato, abusato e quindi dimenticato.

Insomma a Brindisi si è avviato già quel percorso che a livello nazionale vedrà il 2 dicembre prossimo l’avvio alla nascita di un nuovo soggetto unitario a sinistra del quale saranno progenitori Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista, Possibile e Sinistra Italiana. Con l’auspicio che ad esso possano aderire tutte le altre anime di sinistra che ancora non hanno definito una linea politica definitiva. La necessità di un nuovo soggetto politico a sinistra del PD nasce proprio dall’incapacità testimoniata da milioni di voti persi in questi ultimi anni e dalla continua emorragia di militanti, tesserati e figure autorevoli, Grasso su tutte.

L’impegno di Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista e di tutta la sinistra che si riconosce nei valori della Carta Costituzionale e di giustizia sociale deve ritrovare la capacità di ascolto e dialogo con milioni di cittadini valorizzando le risorse del civismo ed il lavoro, spesso silente, delle associazioni che quotidianamente si prodigano in favore di uomini e donne che la crisi ha costretto ai margini della società.

La sinistra deve promuovere e proporre un nuovo modello di sviluppo basato sull’economia circolare e sulla tutela dell’ambiente.

Deve cancellare le storture del Jobs Act intriso di liberismo per restituire i diritti sottratti.

Deve ripensare ad un fisco più equo e capace di combattere in modo efficace la piaga dell’evasione.

Deve garantire la parità tra uomini e donne per esempio garantendo ad entrambi parità di retribuzione a parità di lavoro magari prendendo spunto da quei paesi come la Svezia dove la parità di genere ed il sistema di welfare rende più facile conciliare il lavoro con la vita familiare.

Deve investire in opere pubbliche infrastrutturali ma soprattutto nel recupero e conservazione del territorio attraverso creando al contempo nuova occupazione.

Ma per fare tutto questo bisogna liberare risorse economiche che si perdono in una spesa pubblica abnorme ed in una evasione fiscale da primato.

Ormai, come ha confermato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, le tecnologie per combattere l’evasione ci sono; si tratta solo di avere il “coraggio” di utilizzarle.

Per combattere la spesa pubblica bisogna recuperare il poderoso lavoro svolto dal Commissario Cottarelli dopo i dimissionari Bondi e Canzio. È il caso di ricordare che Bondi, Canzio Cottarelli e Perotti, consigliere del Commissario alla revisione della spesa pubblica renziano Yoram Gutgeld, si sono tutti dimessi dall’incarico in aperto contrasto con il governo che li aveva nominati. Segno evidente di una falsa volontà di ridurre la spesa pubblica.

Ma lotta all’evasione e spending review non bastano.

Bisogna rilanciare la produttività di un paese che è rimasto ai margini dello sviluppo tecnologico.

Ed allora invece di sprecare il denaro in bonus che hanno il sapore di propaganda elettoralistica bisognerebbe puntare sulla produttività che ci porta ad essere fanalino di coda in Europa. Bisognerebbe investire risorse nella ricerca, che in Italia rispetto agli altri paesi viaggia su livelli di sussistenza; infatti, se la media Ue dell’investimento in ricerca è di quasi il 2% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e quella OCSE del 2,4% e nella scuola adeguando modelli didattici ai cambiamenti sociali e tecnologici.

Ed a proposito di ricerca, venendo alla politica locale, cosa facciamo noi per la ricerca? Cosa facciamo a Brindisi per risolvere il flagello rappresentato dalla riforma Delrio?

Il frettoloso ed irresponsabile presidente della Provincia Brindisi vorrebbe vendere il nostro gioiello: la Cittadella della Ricerca; che oggi ospita realtà importanti come l’Università, ENEA, il consorzio CETMA e spin off universitari. Bisognerebbe rispolverare l’idea originaria di parco tecnologico e coinvolgere il Comune di Brindisi e lo Stato per finanziare la rinascita di un luogo e di un’idea che è stata il fiore all’occhiello di Brindisi.

La politica dell’inettitudine e dell’opportunismo che invece di rilanciare una ricchezza pensa di svenderla come ha già fatto con l’ambiente e la nostra salute.

Per creare nuovi posti di lavoro dovremmo investire in ricerca e nuove tecnologie, formazione per riqualificare ed aggiornare i nostri lavoratori, sia quelli che il posto di lavoro lo hanno perso sia quelli che ancora hanno la fortuna di lavorare.

Ma per fare questo bisogna liberarsi degli accattoni della politica, degli incompetenti, di chi cerca di rifarsi una verginità politica dopo aver lasciato dietro di se macerie, di chi si inventa liste civiche che nulla hanno a che fare con il civismo democratico disinteressato e di chi è animato da sterili e velleitarie ambizioni personali, e ricominciare da un impegno di tutti quelli che hanno a cuore la città che sono rimasti a guardare preoccupati e disgustati costruita sulle clientele dei capi bastone. Bisogna risvegliare lo slancio civico di ognuno di noi per ricostruire un tessuto di partecipazione disinteressato e generoso per arginare la riproposizione delle vecchie dinamiche politiche che hanno affossato la città.

 

Cristiano D’Errico

Coordinamento Cittadino

Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista

 

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