LECCE- Un altro caso di bimbo che ha rischiato di soffocare con un acino d’uva, questa volta la storia ha avuto un lieto fine, solo tanta paura per il piccolo di 4 anni e per i loro genitori che erano in vacanza nel Salento. Tommaso (nome di fantasia) giovedì ha rischiato di rimanere soffocato a causa di un acino d’uva che si era “impattato” nell’esofago, probabilmente all’ora di pranzo.
Appena il piccolo ha manifestato la difficoltà di deglutire, i genitori lo hanno portato al Pronto soccorso del “Vito Fazzi”, dove è stato assegnato al reparto di Chirurgia Pediatrica. Da qui i medici in servizio lo hanno affidato al reparto di “Endoscopia digestiva e operativa” diretto dal dr. Armando Dell’Anna.
“Il bambino – riferisce Roberto Leone che ha eseguito l’intervento in anestesia generale assieme all’infermiera Filomena Marinozzi e all’anestesista Rosa Dollorenzo – aveva già subito la ricostruzione dell’esofago a causa di patologie congenite e viene seguito da un Centro specialistico. Quindi abbiamo sbloccato l’esofago e asportato il bolo alimentare per via endoscopica, senza praticare alcun taglio, senza alcuna complicanza”..
“Il rischio concreto- ha sottolineato il medico – era che il bolo venisse inalato e passasse nelle vie aeree. Intanto era bloccato nell’esofago e impediva il transito alimentare”.
Già dopo poche ore il bambino è stato consegnato alla famiglia. L’equipe di Endoscopia digestiva del Fazzi, guidata dal primario Marcello Spampinato, non è nuova a «salvataggi» di questo genere. Due giorni fa, è stata estratta una moneta da 2 euro dalla gola di una bambina di Latiano che stava giocando col fratellino.
BrindisiOggi
Bravissimi ora secondo me oggi l’ospedale vito fazzi e uno dei migliori in Puglia….bravi lo dico da brindisino.
MI PIACE. Vorrei ricevere sempre informazioni referente alla citta che io tanto AMO! !!!!!!GRAZIE!!!!
COSIMO DE PACE,DAL BRASILE.