BRINDISI – (da il7 Magazine) Ultime trattative per le candidature alle elezioni regionali. Tra una settimana bisognerà consegnare le liste, e in alcune forze politiche c’è ancora qualche posto conteso. Ormai è solo questione di poco. La posta in gioco è alta: il governo per i prossimi cinque anni della Puglia. Nella provincia di Brindisi nella migliore delle ipotesi potrebbero scattare cinque consiglieri regionali. Nell’ultima legislatura ne furono eletti solo quattro, e il centrodestra non riuscì ad occupare neanche uno scranno. Tra i quattro consiglieri neanche una donna. La parità di genere in Puglia incontra ancora tanti ostacoli, soprattutto in politica. Per far inserire la doppia preferenza è stato necessario l’intervento del governo nazionale, che l’ha imposta con un decreto ad hoc. Proprio per questo le forze politiche hanno dedicato gli ultimi giorni alla ricerca di candidate spendibili da presentare in lista, almeno due. Ed è sul nome di una di queste che da giorni si litiga nel Partito democratico di Brindisi. Una parte dei democratici brindisini vorrebbe candidare la foggiana Elena Gentile, ex assessore regionale di Vendola, ma su di lei c’è l’opposizione della segreteria provinciale che sostiene invece la candidatura di donne espressione del territorio. L’11 agosto la segretaria provinciale del Pd ha portato a Bari, in segreteria regionale, la lista completa per il territorio brindisino con la candidatura di Fabiano Amati (Fasano), Maurizio Bruno (Francavilla Fontana), Carmelo Grassi (Brindisi), Marialuce assessore di Cellino San Marco e Antonella Tateo vice sindaco di Carovigno. La lista è stata anche approvata, ma non definitivamente, perchè proprio dal Pd cittadino di Brindisi sono arrivate pressioni per liberare un posto per Elena Gentile. La questione spacca i democratici, la scelta di puntare su una rappresentante non del territorio non piace alla segreteria provinciale. Da una parte indebolirebbe il Pd sul territorio, e dall’altra non darebbe spazio alla crescita delle donne che militano nel partito. Dal provinciale si teme che la provincia di Brindisi, e in particolar modo il capoluogo, possa far pesare elettoralmente questa scelta, interpretandola come un’invasione esterna. Ora spetta al partito regionale e nazionale decidere, con l’ultima parola anche di Michele Emiliano. Lo stesso Emiliano che proprio a Brindisi ha perso le primarie, unica provincia in Puglia.
Intanto il centrosinistra imbarca l’ex centrista Angela Carluccio, ex sindaca di Brindisi, rimasta in carica solo pochi mesi perché mandata a casa propria dalla coalizione con la quale ora si candida. Carluccio si schiera con il suo ex nemico, dopo aver simpatizzato negli ultimi due anni in casa di Fratelli d’Italia. Si racconta infatti che alla vigilia della ufficializzazione della sua candidatura alle regionali nella lista di Pino Romano, a Roma in casa di Giorgia Meloni, si teneva una riunione dove il segretario regionale Gemmato sosteneva la candidatura della Carluccio nonostante all’interno del partito ci fossero molte reticenze. Il giorno dopo Carluccio era seduta accanto agli avversari con l’uscente Pino Romano nella lista Senso civico. Lista che ha trovato il sostegno anche del Pri dell’ex sindaco Giovanni Antonino, che ha dichiarato ufficialmente l’appoggio al consigliere di San Pietro Vernotico e al presidente Emiliano. Romano cerca di ramificarsi nella città di Brindisi togliendo qualche voto al suo ex Pd, pescando anche in bacini che prima erano lontani.
Il Partito democratico nel capoluogo punta invece su Carmelo Grassi, ex presidente del Teatro Pubblico pugliese, attuale direttore artistico del Nuovo Teatro Verdi. Il nome di Grassi da almeno 15 anni compare nelle toto candidature di tutte le elezioni in quota al centrosinistra, ma questa volta si candida davvero. Un professionista della cultura espressione esterna ai partiti, a volte anche una figura trasversale, che non si è mai esposto in battaglie o in particolari questioni.
Nello schieramento opposto, Forza Italia a Brindisi schiera il consigliere comunale Gianluca Quarta. Una candidatura arrivata dopo che il consigliere aveva preso le distanza dal partito di Berlusconi. Quarta infatti eletto nel consiglio comunale di Brindisi nella lista di Forza Italia, il 20 aprile scorso si è dichiarato indipendente ed ha aderito al gruppo misto. In una nota ufficiale il partito azzurro criticava la scelta del consigliere: “Sulla triste realtà del fenomeno purtroppo frequente – diceva la nota ufficiale – dei cambi di casacca, saranno gli elettori ad esprimersi”. Ma grazie ai miracoli della politica, dopo pochissimo, lo stesso partito ha candidato Quarta alle regionali. Così in poco tempo gli azzurri sono passati da “ agli elettori che dovranno esprimersi sui cambi di casacca, alla piena fiducia a Quarta”.
I colleghi di coalizione, quelli di Fratelli d’Italia, candidano in città invece Pietro Guadalupi, ex presidente del Consiglio comunale. Un giovane della politica, figlio d’arte però, con suo padre Italo da sempre vicino a Raffaele Fitto. Guadalupi qualche anno fa è stato il candidato consigliere comunale più suffragato a Brindisi. Dopo la caduta del governo Carluccio si era defilato dalla politica, per poi tornare oggi come candidato. Nella Lega si candida il consigliere comunale Ercole Saponaro, sindacalista. Per qualche settimana era stato fatto il nome dell’ex assessore Lino Luperti, ma l’accordo non si è mai chiuso. Qualcuno ci ha provato a chiede a Luperti di candidare la moglie. Ma la richiesta è caduta nel vuoto.
Nel movimento 5Stelle ci riprova l’uscente Gianluca Bozzetti, il più votato a Brindisi alle precedenti regionali. Unico consigliere espressione della città nell’assise barese negli ultimi cinque anni. Bozzetti è partito in anticipo con la campagna elettorale, ed ha già riempito le strade di cartelloni, con un cambio di strategia rispetto al passato.
Ma proprio a Brindisi spunta un candidato alla presidenza della Regione, un nuovo avversario per Emiliano, Fitto, Laricchia e Scalfarotto. Si tratta di Nicola Cesaria, professore di Educazione fisica, che scende in campo con una lista sostenuta da Rifondazione comunista (da sempre il suo partito), Partito comunista italiano, e Partito risorgimento socialista.
Lucia Portolano
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