ROMA- Ulivi e Xylella, tre le ordinanze del Tar del Lazio. Due quasi contrapposte. Da una parte il tribunale amministrativo rigetta l’istanza cautelare presentata dai 31 proprietari di Torchiarolo e prevede quindi l’abbattimento degli ulivi oggetto di ordinanza (tutti, non solo quelli malati), nell’altra salva però gli alberi sani che si trovano nel raggio di cento metri, così come richiesto in un ricorso presentato da un altro agricoltore. In poche parole secondo la decisione del Tar l’ordinanza di abbattimento sospesa sino a ieri da questo momento in poi è valida. Possono essere abbattuti gli ulivi infetti e quelli intorno per 100 metri. Respinto così il ricorso presentato da 31 agricoltori, difesi dagli avvocati Mariano Alterio e Mario Tagliaferro. Diverso è il caso di una terza ordinanza dove viene invece accolta la richiesta di sospensiva per un altro proprietario, difeso dall’avvocato Francesca Grazia Conte, per le piante non certificate come infette ricadenti nel raggio di cento metri da quelle malate. In questo caso il Tar ha fissato al 16 dicembre la decisione nel merito.
Una cosa è certa in queste ordinanze viene stabilito che gli ulivi dove è certificata la presenza del batterio Xylella devono essere eradicati. Per quelli sani invece a questo punto ci sono due diverse posizioni.Si è espressa infatti la stessa camera di consiglio del Tar del Lazio presieduta da Giulia Ferrari, ma diversi erano invece i giudici relatori.
Stando ad una prima valutazione sembrerebbe che la sospensiva sia arrivata per il ricorso presentato dall’avvocato Conte perché sarebbe stata accolta la motivazione del legale in merito all’utilizzo di prodotti fitosanitari nei confronti degli ulivi sani nell’arco di cento metri.
Ora bisognerà decidere il da farsi. Intanto si attende il merito fissato per il 16 dicembre prossimo, almeno per quanto riguarda uno degli agricoltori. Ma gli altri 31 non intendo fermarsi.
BrindisiOggi
Commenta per primo