Ulivi estirpati e abbandonati nei terreni, presentato l’esposto in Procura

TORCHIAROLO – Il comitato spontaneo UnitiSiPuò di Torchiarolo ha presentato stamane (23 novembre) un esposto denuncia alla Procura di Brindisi per diverse ipotesi di reato legate alle eradicazioni degli ulivi nelle campagne del comune brindisino.

ulivi esposto procura brindisi xylella torchiarolo 3Il Comitato alza il tiro della protesta, che rimane pur sempre pacifica ma che assume, oggi, anche contorni giuridici. Il loro è un esposto-denuncia contro noti e ignoti, con diverse  ipotesi di reato, tra le quali l’omissione di atti di ufficio, il danneggiamento aggravato di beni diffusi del paesaggio e del patrimonio agricolo monumentale, diffusione dolosa o colposa di malattia delle piante e danneggiamento doloso o colposo di alberi d’ulivo.

Nello specifico, l’esposto tratterebbe ciò che è successo a Torchiarolo lo scorso 4 novembre. ” In contrada “Case Bianche”, in agro di Torchiarolo, furono abbattute centinaia di Ulivi, in esecuzione del Piano Silletti-bis – scrive ulivi esposto procura brindisi xylella torchiarolo 2Francesco Palermo, che ha presentato l’esposto in rappresentanza dell’intero comitato – Tali abbattimenti furono operati al fine, fu giustificato, di prevenire l’epidemia, il contagio da Xylella fastidiosa. Tuttavia – specifica Palermo – agli abbattimenti non seguì, così come previsto dallo stesso Piano Silletti, la bruciatura o distruzione delle ramaglie in loco, finalizzata a prevenire, appunto, la diffusione del batterio specificato ad opera dei suoi vettori”.
Palermo riporta che gli ulivi dichiarati infetti o potenzialmente ospitanti, in maniera non ancora evidente, il batterio, furono lasciati stesi a terra come cadaveri integri. Una misura ulivi esposto procura brindisi xylella torchiarolo 4che, di fatto, contrasta con l’esigenza, dichiarata emergenza, di fermare la propagazione della malattia.
“Gli alberi sono rimasti lì fino a ieri (22 novembre), giorno in cui gli esponenti hanno stilato la loro denuncia, nonostante già nei giorni dal 14 al 17 novembre io stesso – dichiara Palermo – avessi avvisato, con più messaggi indirizzati ai profili Facebook e agli indirizzi e-mail del presidente della Regione Michele Emiliano, del Ministro Maurizio Martina e del Corpo forestale, di questa grave e pericolosa situazione, che necessitava di un prontissimo intervento”.
Nei prossimi giorni, il Comitato fa sapere che verranno depositati analoghi esposti presso le sedi delle Procure della Repubblica di Lecce e di Bari.
A.P.

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