UIL: ” Inflazione: Brindisi è tra le città più care d’Italia nel 2023

INTERVENTO/Destano preoccupazione i dati sull’inflazione relativi al 2023 pubblicati nelle scorse settimane da Istat ed elaborati da note associazioni dei consumatori dai quali emerge una situazione fortemente allarmante per la città di Brindisi.

La nostra città si contraddistingue per essere, insieme a Genova, quella in cui il tasso di inflazione per il 2023 (pari al + 6,9%) ha pesato di più sui consumi delle famiglie, con una maggiore spesa annua media pari a 2.259 euro. Ciò significa che il carovita ha inciso in modo determinante, e continua tuttora a farlo, sulla vita dei cittadini brindisini portando un inesorabile impoverimento economico.

I dati parlano chiaro e se letti in una visione globale del territorio brindisino – crisi di sviluppo, occupazione, servizi, commercio e di diversi settori dell’economia – accrescono la preoccupazione per il futuro della nostra città.

Siamo fuori tempo massimo per avanzare analisi del “perché” e del “come” si sia arrivati ad una tale situazione: è il momento di avviare una seria riflessione sulle ripercussioni che già a brevissimo interesseranno la vita quotidiana delle famiglie. Occorre avviare uno studio sulle probabili soluzioni da mettere in atto al fine di evitare non solo il perdurare della crisi ma il concreto rischio che un intero sistema economico e sociale collassi.

Non ci soffermiamo ad analizzare i dati, già ampiamente commentati dalle associazioni. Evidenziamo solo come a fronte di un impoverimento graduale del potere d’acquisto delle famiglie – molte delle quali già provate da crisi aziendali importanti dell’Industria e del Commercio – risulti ancora più evidente l’inerzia decisionale delle Istituzioni Locali nel prospettare interventi e soluzioni.

Se a livello nazionale il tema dei fondi europei per lo sviluppo del Sud Italia è all’ordine del giorno – fra tutti il PNRR – sul versante locale risulta evidente la mancanza di progettualità a medio e lungo termine. Una progettualità che dovrebbe incidere su tutti i comparti del territorio brindisino a partire dal settore industriale che per anni ha rappresentato una florida fonte di occupazione per i cittadini di Brindisi e provincia. La progettualità locale è lo strumento privilegiato per progetti capaci di rilanciare i settori economici peculiari del territorio come quello turistico e culturale.

La città di Brindisi è ricca di potenzialità, tutte ritrovabili nella sua storia millenaria. A noi tutti, dai Sindacati alle Istituzioni, la responsabilità morale di progettare percorsi perché questa potenzialità emerga. Una responsabilità che dimentichiamo di avere, presi da emergenze gravi e contingenti ma una sfida che non possiamo più rinviare: è adesso il momento giusto per un impegno fattivo e concreto, e non più solo ideale, per sedersi assieme attorno ad un Tavolo e progettare in sinergia il futuro della città.

Non è più sufficiente discutere delle cause: è il momento di mettere assieme le forze di tutti gli attori sociali e istituzionali del territorio in una comunione di intenti nella quale venga messo al centro l’intero sistema produttivo di Brindisi. Per un progetto di sviluppo del territorio capace di valorizzare questa Terra.

Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo

1 Commento

  1. Noto, con una certa sorpresa, che la UIL di Brindisi per sapere come vanno le cose in Italia ed a Brindisi in particolare, consulta “note associazioni dei consumatori” dimenticando che la UIL annovera, tra le sue forze, l’associazione dei consumatori ADOC. Dopo di che bordeggia come una barca a vela tra richieste di assistenzialismo (dando ragione a certune forze del Nord…) e un richiamo alle forze produttive per studiare,capire e proporrre soluzioni non più rinviabili. Viene da chiedersi dove sia stato finora l’autore dell’articolo che si dice occupato in emergenze gravi e contingenti ( ma l’inflazione non è cosa di oggi…forse è lui che se accorge solo ora). I mali della città sono sì atavici ma a mantenerli attivi hanno contribuito anche quelle strutture che avrebbero dovuto vigilare ed impedire l’involuzione della città e della sua economia. Ricorderei allo scrivente che l’inflazione cittadina salta agli occhi di chiunque “vivi” la città e non occorre leggere articoli altrui per rendersene conto. Ma meglio tardi che mai.

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