BRINDISI- L’Ugl Polizia di Stato di Brindisi non ci sta e dice no all’appello del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che alcuni giorni fa, in un messaggio alle Camere, esortava i partiti ad adottare misure, come indulto o amnistia, che riuscissero a svuotare le carceri per porre un argine al sovraffollamento degli istituti di pena che ci pone in coda alla classifica europea dei diritti umani. «Tralasciando l’aspetto puramente politico della vicenda – afferma il segretario, Roberto Belfiore – rimangono indelebili le sicure lacerazioni all’ormai devastato tessuto sociale e giuridico cui già si assistette nei precedenti indulti e amnistie che furono elargite con tanta benevolenza dai nostri parlamentari qualche anno fa. Ancora una volta, un atto di umanità nei confronti dei delinquenti si tradurrà in un peso sociale che dovrà essere assorbito e pagato dai già martoriati cittadini italiani senza peraltro risolvere il problema, in quanto, a distanza di 5 o 6 anni, la situazione sarà tale e quale a quella odierna».
Belfiore si sofferma su chi i crimini li subisce, non ricevendo, secondo il sindacalista, le tutele che a volte sono riservate a chi delinque. «Esiste, infatti, una categoria di persone in Italia che nella maggior parte dei casi sembra non aver diritti: uomini e donne che subiscono un’umiliazione anche solo quando si paventa il perdono per i loro carnefici. Sono le vittime di reati come furti, rapine, sequestri, lesioni, frodi, truffe ma anche vittime degli ubriachi, dei drogati che si mettono alla guida. Vittime dei reati che non hanno associazioni di categoria, sindacati, enti a loro tutela e che non possono rivendicare un diritto inalienabile nella nostra società: la Giustizia. Sono sole e, forse proprio per questo, inermi di fronte a questa ingiustizia rappresentata da un colpo di spugna, indulto o amnistia che sia, intollerabile». Belfiore conclude appellandosi al Presidente della Repubblica e chiedendo una riflessione seria sull’argomento.
«Noi, umili servitori dello Stato, che ci raccogliamo sotto la sigla sindacale dell’Ugl Polizia di Stato, chiediamo con tutta la deferenza possibile al nostro Capo dello Stato di riflettere sulle vittime dei reati, su tutti coloro che lavorano e rischiano la propria esistenza per rendere giustizia ai cittadini onesti; servitori che non di rado divengono martiri laici, immolati per un ideale di giustizia che un provvedimento di amnistia svilirebbe grandemente e lo invitiamo a ricordarsi che l’ultima delle vittime che potrebbe essere ferita da questo provvedimento sarà proprio lo Stato di cui esso stesso rappresenta il primo difensore».
Maurizio Distante
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