TORCHIAROLO- 17 anni di carcere per Maria Grazia Greco, la donna di Torchiarolo accusata di aver ucciso il marito, Antonio Ingrosso il 7 gennaio del 2011, e di aver tentato di far sparire il cadavere. Questa è la sentenza in Appello emessa oggi pomeriggio con il riconoscimento delle attenuanti generiche. Secondo la ricostruzione degli investigatori prima e per sua stessa ammissione dopo, la donna uccise il marito a colpi di martello, poi ne fece a pezzi il cadavere. Quindi tentò di dargli fuoco con la complicità del padre 82enne. I due abbandonarono il cadavere nei pressi di Casalabate.
In primo grado la donna, difesa dall’avvocato Ladislao Massari, era stata condannata a 20 anni, il giudice in appello oggi ha ridotto la pena a 17 anni accogliendo le attenuanti generiche e rigettando le richieste della difesa che aveva puntato sulla provocazione per accumulo legato alle violenze intrafamigliari.
“Sin dall’inzio abbiamo cercato di spiegare- ha detto l’avvocato della difesa, Ladislao Massari– che questa donna era esasperata dalle violenze da parte del marito. A testimoniarlo anche la figlia della coppia che più volte ha assistito ai maltrattamenti subiti dalla madre”.
La figlia di Antonio Ingrosso e Maria Grazia Greco all’inizio del processo era stata coinvolta come complice della madre e del nonno nell’occultamento del cadavere. In primo appello la giovane però è stata assolta. Ora ha spiegato l’avvocato Massari i suoi racconti possono essere acquisiti come prove testimoniali nel ricorso in Cassazione che il legale chiederà fra 90 giorni dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza di oggi.
“Maria Grazia Greco ha sempre mostrato pentimento per il gesto commesso- ha detto Massari- non solo ha sin da subito risarcito anche la famiglia del marito trasferendo tutte le sue proprietà, case e terreni, ai cognati. Con la testimonianza della figlia dimostreremo che anche lei è stata una vittima”.
Lucia Pezzuto
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