Uccelli protetti trovati in un furgone diretto nel Lazio, denunciate due persone

dav

BRINDISI – Operazioni antibracconaggio, trovati in un furgone uccelli di specie protetta rinchiusi in delle gabbie e catturati sul litorale brindisino, denunciate due persone. Nel corso di un’ attività di controllo del territorio, i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Brindisi hanno fermato, per un controllo stradale, lungo la SS379 all’ intersezione per Pezze di Greco un automezzo furgonato e, richiesto al conducente di aprire i portelloni posteriori, vi hanno rinvenuto gabbie e cartoni che contenevano esemplari di uccelli presumibilmente protetta. Sono quindi intervenuti i Carabinieri Forestali della Stazione di Brindisi, con il supporto di un veterinario dell’ ASL, riconoscendovi 10 esemplari di piovanello, 17 di piro-piro, 15 di gambecchio, 2 di corriere grosso, 1 di piovanello pancianera, in tutto 45 individui di specie protette ai sensi della legge-quadro nazionale n. 157 dell’ 11 febbraio 1992, che fa propria la Direttiva “Uccelli” comunitaria 79/49/CEE. Gli uccelli, abitatori delle rive fangose di aree umide, erano probabilmente il frutto di ripetute azioni di bracconaggio lungo il litorale brindisino. I Carabinieri Forestali hanno quindi proceduto al sequestro di tutti gli esemplari e dellegabbie. Il conducente del mezzo, E.S. di 64 anni, ed il passeggero, M.C. di 60, entrambi di Cisterna di Latina (LT), sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Brindisi per detenzione in concorso di avifauna protetta, ai sensi dell’ art. 21 comma 1 lett. ee) della richiamata legge 157/92, sanzionata dall’ art. 30 comma 1 lett. c) della norma medesima. Gli uccelli, per la cui custodia era stato preallertato il centro di soccorso della fauna selvatica di Ostuni, sono stati liberati a fine dell’ operazione, avendo verificato il generale buono stato di salute, e considerato che avrebbero mal sopportato un ulteriore periodo di detenzione, sebbene in condizioni più favorevoli di quelle a cui erano stati sottoposti.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*