Turbavano l’asta per impedire la vendita degli immobili: tra gli arrestati anche un avvocato

OSTUNI – Avrebbero  turbato l’asta giudiziaria per impedire che i beni immobili di una donna fossero venduti ad altri, arrestate due persone. Si tratta di un avvocato di Ostuni e di un amico di famiglia della donna. La Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Brindisi, per il reato di turbata libertà degli incanti, nei confronti di due ostunesi. Le indagini svolte dalla Compagnia di Fasano, guidata dal capitano Chiusano, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Brindisi, hanno consentito di appurare l’esistenza di un sodalizio di persone che, in concorso tra di loro ed attraverso un articolato interposizioni di prestanome e di una società appositamente costituita, hanno turbato più volte una gara indetta nell’ambito di un procedimento di esecuzione immobiliare. Si tratta di alcune proprietà, compresa una masseria, di una donna di Fasano, che erano state messe all’asta. I due arrestati avrebbero fatto di tutto per alterare il prezzo di acquisto per impedire che altri potessero comprarli. In un caso da uno degli indagati è stata proposta anche una cauzione,  con il denaro della stessa proprietaria.  In un altro invece l’avvocato avrebbe costituito una società per poter presentare una proposta di acquista. In realtà l’acquisto non veniva mai saldato, ma nello stesso modo si allontanavano altri acquirenti. All’aggiudicazione a valori elevati, seguiva l’omesso versamento della somma a saldo del prezzo fino a produrre la decadenza dell’aggiudicatario e, quindi, la proroga dei tempi della procedura esecutiva e la permanenza del possesso del patrimonio nella disponibilità del debitore.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. Si sente spesso che le turbative d’asta sono diffuse. Una delle modalità è quella di non garantire la parità di trattamento di tutti i potenziali interessati alla partecipazione alla pubblica gara, secondo condizioni di vendita immutabili e prestabilite, permettendo nella prassi delle esecuzioni immobiliari l’uso di istanze di proroga del termine per il saldo prezzo dell’all’aggiudicazione, che di solito avvengono a valori elevati, a cui si fa seguire l’omesso versamento della somma a saldo del prezzo di aggiudicazione fino a produrre di conseguenza la decadenza dell’aggiudicatario e, quindi, la proroga dei tempi della procedura esecutiva con permanenza del possesso materiale del patrimonio immobiliare nella disponibilità del debitore esecutato. È evidente che tali istanze di proroga non troverebbero accoglimento se si tenessero in debito conto, e in maniera esclusiva, sia gli orientamenti della Suprema Corte italiana sia il rispetto del principio di paritario trattamento dei partecipanti alle gare d’asta.

  2. Quando leggo queste cose ( d’altronde del tutto naturali sopratutto al Sud e grazie al nostro sistema di leggi ed amministrazione pubblica) mi faccio sempre la domanda: ma questi signori riuscivano a fare tutto ciò senza complicità interna? Io credo che sia impossibile, per cui “vergini di bianco vestite” non sono presenti ne da un lato , ne dall’altro della scrivania…….

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*