BRINDISI – Tumori: “A Brindisi dati drammatici, ma per anni la Regione li ha ignorati”. E’ quanto denuncia Maurizio Friolo (Fi), consigliere regionale e vicepresidente della III Commissione Sanità.
A Brindisi capoluogo i tassi annui sono più elevati per tutti i tumori rispetto alla provincia, sia negli uomini (circa 10 casi in più ogni 100.000 abitanti), che nelle donne (14 casi). E’ quanto emerso dal lavoro svolto dal Registro Tumori della Puglia che è stato presentato nelle scorse settimane a Bari.
“Ho cercato in tutti i modi, – scrive in una nota Friolo – esercitando il mio ruolo istituzionale, di sensibilizzare il Governo regionale in questi cinque anni sulla necessità di recuperare il tempo perduto e monitorare la provincia di Brindisi attraverso la messa in opera effettiva del Registro Tumori. Premessa indispensabile, e di fondamentale importanza, per procedere sia a politiche di prevenzione (attraverso interventi di bonifica delle aree a rischio, di riduzione delle emissioni nocive, di indirizzo verso nuove produzioni dall’impatto ambientale più contenuto, l’estensione del Patto Salute-Ambiente anche per la provincia di Brindisi) che di intervento per garantire la salute di una comunità sovraesposta, in particolare attraverso continui controlli e una più efficace sorveglianza dei lavoratori in impianti particolarmente delicati”.
Da anni a Brindisi si cerca di istituire un Registro tumori, ma purtroppo senza nessun, fino ad oggi, risultato. Da tempo cittadini, medici e specialisti si battono per averne uno affinchè si chiarisca la reale situazione sui tumori in provincia. Purtroppo i decessi a causa di tumori sono sempre in aumento e molto probabilmente legati anche al tasso di inquinamento.
“La pubblicazione dei dati relativi al primo triennio 2006-2008 – continua il consigliere regionale di Forza Italia – ha drammaticamente confermato quanto le mie preoccupazioni fossero fondate, e quanto le audizioni con le autorità preposte, gli allarmi ripetutamente lanciati da autorevoli addetti ai lavori, avrebbero meritato un’attenzione e risposte ben differenti. In particolare sconcerta e angoscia il dieci per cento in più per determinati linfomi registrato nel comune capoluogo rispetto alla media nazionale, e non ci sono purtroppo, alla luce di quanto non si è fatto, fondate speranze che le statistiche relative agli anni successivi, più vicini al quadro attuale, possano presentare dei miglioramenti”.
“Nessuno ovviamente si assumerà alcuna responsabilità per quanto è accaduto, almeno pubblicamente. Ma spero che almeno nel privato e nella propria coscienza chi ha avuto ed ha responsabilità politiche ben precise si interroghi sul proprio ruolo e suoi propri compiti, e faccia tesoro di questa terribile esperienza per non ripetere in futuro mai più errori che possono costare vite umane” conclude Friolo.
BrindisiOggi
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