INTERVENTO/ Nei mesi scorsi è stato più volte portato all’attenzione dell’Amministrazione Comunale, la preoccupazione di numerosi nostri concittadini, che reclamavano il proprio diritto alla sicurezza, revocata in dubbio dalla carente o insufficiente illuminazione stradale in diverse zone della nostra città. In quelle circostanze era evidente l’amarezza di chi non aveva trovato nella pubblica amministrazione un interlocutore attento alle loro preoccupazioni, incapace di soddisfare, in tempi umani, i bisogni di sicurezza e di tranquillità, messe a rischio da condizioni ambientali favorevoli ad episodi di microcriminalità o ad incidenti stradali. Disagi e preoccupazioni ancora presenti in diverse zone della città. Non credo che all’Amministrazione Comunale sia sfuggita la situazione di
grave disagio e di insicurezza, che si è venuta a creare da oltre 3 anni nel giardino situato in via Cellie, al Villaggio S. Paolo, determinate dalla inefficienza di tutte le diciotto lampade esistenti, che lo hanno condannato al buio. Un giardino che, nelle ore serali, è stato sottratto alla frequentazione di quei cittadini, che insieme alla famiglia, agli amici, ai bambini, consumavano il proprio tempo nella tranquillità e nella spensieratezza di quel luogo.
Ma è sufficiente, per dirne un’altra, fare una ricognizione nel buio di via Mantegna, al rione S. Elia, per verificare che la situazione è diventata insostenibile, come in tante altre parti della città. E non solo per l’illuminazione. Sono vicende che destano non poche perplessità sulla reale capacità della struttura comunale di essere all’altezza dei bisogni della popolazione, a causa di quello che viene percepito come un evidente deficit di organizzazione, di uomini, di mezzi e del sistema di controllo del territorio, che sarebbe necessario migliorare, ma forse ricostruire, con urgenza. Quello che è mancata in questi ultimi anni, credo sia stata la cultura dell’attenzione al cittadino, ai suoi bisogni, alle sue esigenze, confinata e praticata quasi esclusivamente in vicinanza delle elezioni comunali. Accade così, che mentre i cittadini, i giornali mettono in evidenza le criticità della città, niente sembra turbare l’apparato, l’Amministrazione, che collocandosi al di sopra delle passioni umane, non fanno niente per migliorare la situazione,
aspettando che tutto si trasferisca nel dimenticatoio. In molti si sta appannando quella speranza di una città nuova, attenta, laboriosa, diversa, evocata dal sindaco in campagna elettorale con il suo programma, con le sue dichiarazioni, con il suo impegno all’ascolto, alla partecipazione dei cittadini, alla tutela dei loro diritti e alla soddisfazione delle loro esigenze primarie. Hanno il timore, che come nel passato, le promesse, i programmi, siano stati già seppelliti nel cassetto di qualche scrivania, ad ammuffire, che sta alimentando un diffuso senso di sfiducia nella capacità di rappresentanza di questa classe politica. Non credo che si possa ancora sperare di incantare i cittadini con le promesse, con la rappresentazione di una città che non c’è. Occorrono fatti concreti, che
vadano al di là delle parole. Non c’è è più tempo da perdere. Il sindaco metta da parte almeno per un attimo le fantasie di una città che non c’è, buona per le interviste, per i convegni. Intervenga direttamente a tutti i livelli, comprese le partecipate, per porre rimedio alle assenze, ai ritardi accumulati, per eliminare le situazioni di disagio. Non ci faccia aspettare la prossima campagna elettorale comunale o la prossima amministrazione. La città non chiede miracoli o fatti straordinari. Ha solo bisogno di una sana ed efficiente amministrazione, che la faccia finita con gli sprechi, con i ritardi, con le assenze, con i disastri del passato, che abbia come riferimento i cittadini, il
territorio, per recuperare finalmente la dignità del ruolo e dell’impegno politico. Non c’è più tempo per i giochetti. Bisogna darsi una mossa. Impegnarsi…. finalmente!”
Vincenzo Albano, ex consigliere comunale
Ma l’ex consigliere comunale non lo sa che non ci sono soldi? Dov’era l’ex consigliere comunale quando si creava quel buco di bilancio che impedisce qualsivoglia operazione? Invece di scrivere articoli e criticare in libertà perché l’ex consigliere non propone qualcosa che permetta di rientrare del debito? A chiacchiere siamo tutti bravi soprattutto quando i problemi sono in mano ad altri.
Non avete fatto nulla per la vostra città dimettetetevi in massa