Tre morti in tre mesi all’incrocio sulla Torre-Mesagne. Lunedì apre il cantiere per la rotatoria

BRINDISI – (da Il7 magazine) Tre morti in soli tre mesi. E’ questo il drammatico bilancio stradale all’incrocio che fa da intersezione tra la strada provinciale 69, Torre Santa Susanna-Mesagne, e la sp 51 Cellino San Marco-Oria. “I lavori per la realizzazione di una rotatoria dovrebbero partire lunedì 9 ottobre”. E’ quanto dichiara l’ingegner Vito Ingletti, dirigente della Provincia di Brindisi con deleghe alla viabilità, mobilità, trasporti e Regolazione Circolazione Stradale, S.U.A. L’opera costerà 200mila euro.

Una scena dell’incidente dove hanno perso la vita zia e nipote

Francesca Capozza di 28anni, Lucia Ranieri 46anni e Augusto Russo di 77anni. Sono le persone che da giugno a settembre 2017 hanno perso la vita a seguito di incidenti stradali avvenuti sul famigerato incrocio della strada provinciale Torre-Mesagne. Francesca e Lucia, rispettivamente nipote e zia, di Taranto sono morte l’11 giugno scorso in un violentissimo impatto tra due auto. Una domenica mattina trasformatasi in tragedia. In quell’occasione rimasero gravemente ferite anche due bambine e il marito di Lucia Ranieri.

Augusto Russo

Il cuore di Augusto Russo, invece, medico in pensione originario di Erchie, ha cessato di battere la sera del 24 settembre scorso, dopo una agonia di venti giorni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi. L’incidente stradale è avvenuto lo scorso 6 settembre (foto copertina ndr). In quell’occasione il medico viaggiava a bordo di un suv Nissan Qashqai quando, per cause da chiarire, si è scontrato con una Fiat Idea, con tre ragazzi a bordo. A bordo del fuoristrada c’era Russo e sua moglie, salva per miracolo. Entrambi gli incidenti stradali, da quanto accertato dalle forze dell’ordine che hanno eseguito i rilievi, sarebbero avvenuti a causa di una mancata precedenza. Intanto, Alfredo Russo, figlio del pensionato, nonché avvocato del Foro di Brindisi, procederà legalmente affinchè sia fatta giustizia a suo padre, morto in una circostanza così funesta.

Tante sono state le battaglie intraprese da parenti delle vittime, cittadini e politici locali affinchè in quel punto fosse realizzata una rotatoria. Il progetto da parte della Provincia di Brindisi per l’esecuzione di un rondò esiste dal 2014. Bloccato è stato poi reinserito nel programma triennale 2016-2018, ed è stato rielaborato nell’ottobre 2016 ai sensi della nuova normativa sugli appalti. Agli inizi del 2017 la Regione Puglia ha approvato il programma Pnss, inserendovi il progetto della rotatoria. Il 28 giugno scorso sono state aperte le buste della gara d’appalto.

La Provincia il 18 settembre scorso ha affidato i lavori per la realizzazione del rondò alla ditta ‘Di Santo’ di Andria che a sua volta il 27 settembre scorso ha chiesto di dare l’opera in subappalto ad una ditta della provincia di Lecce che dovrebbe iniziare i lavori la prossima settimana.

“Purtroppo i lavori pubblici hanno tempi lunghissimi – sottolinea Vito Ingletti – una serie di incombenze burocratiche che ovviamente non si possono saltare per rispettare le norme, hanno fatto sì che si ritardasse nella realizzazione dell’opera. Noi abbiamo già messo in sicurezza la strada provinciale con l’installazione di bande rumorose, abbiamo inserito le strisce di segnalazione con rallentatori e abbiamo anche fatto interventi di segnaletica. Mi auguro che questa situazione si chiuda con l’apertura del cantiere la prossima settimana”.

Quel ‘maledetto’ incrocio, così come definito dai parenti delle vittime, è già teatro di troppi drammi. Tante sono oggi le famiglie che attendono giustizia per aver perso un figlio, un padre o una madre, negli incidenti avvenuti all’intersezione tra le due provinciali. In quel punto, infatti, ci sono piccole lapidi poste lì dai parenti delle vittime. Fiori che vengono sostituiti annualmente per ricordare chi su quel tratto di strada ha perso la vita.

Maristella De Michele (per il7 Magazine)

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