BRINDISI – La carcassa del traghetto Norman Atlantic è ancora ormeggiata nelle acque del porto di Brindisi. I vigili del fuoco continuano a lavorare per domare tutti i roghi che generano ancora fiamme. Intanto però qualcuno inizia a chiedersi se è davvero ‘necessario’ spostare la nave dal capoluogo brindisino in quello di Bari. Secondo i tre consiglieri di maggioranza Francesco Cannalire, Francesco Renna e Ferruccio Di Noi (Brindisi per tutti) dovrebbe restare a Brindisi perché porterebbe indubbiamente – secondo loro – del lavoro per le imprese locali.
I consiglieri quindi non sono d’accordo con quello detto proprio 24ore prima dal sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, che invece sarebbe favorevole ad un possibile trasferimento della nave dalla sua città nel capoluogo pugliese. “Non comprendo – ha detto Consales – perchè se la competenza territoriale dell’inchiesta è della Procura di Bari la nave debba restare a Brindisi”.
“L’incendio a bordo della nave traghetto Norman Atlantic, – scrivono i tre consiglieri brindisini – avvenuto lo scorso 28 dicembre al largo di Corfù, rappresenta senza dubbio una tragedia dalle conseguenze incommensurabili e ricorda, sia pure in dimensioni ridotte, quella della Concordia. Uno degli aspetti che va sottolineato è certamente quello relativo all’imponente dispositivo di soccorso e di accoglienza messo in piedi a Brindisi per curare e rifocillare le persone, giunte a bordo di nave San Giorgio e poi, assieme ai loro parenti, ospitate in alberghi cittadini e della provincia”.
“Tutta la macchina organizzativa – continuano – è stata inappuntabile: dalla Autorità Portuale alla Protezione Civile del Comune, dai volontari delle varie associazioni alla Capitaneria di Porto, dai Vigili del Fuoco alla Marina Militare, dall’impresa Fratelli Barretta – che, su disposizione della magistratura, si è occupata del rimorchio in porto del natante – a tutte le imprese private che, a vario titolo, si sono prodigate affinché l’accoglienza fosse ineccepibile. Ancora una volta, dunque, la città di Brindisi si è dimostrata all’altezza della sua ‘fama’ di terra accogliente e generosa e tutti coloro i quali hanno operato si sono dimostrati di grande competenza e professionalità”.
Da quattro giorni il traghetto Norman Atlantic è ormeggiato a Costa Morena Nord. Da giorni si continua a lavorare per cercare i dispersi e domare tutti i roghi. E’ da giorni, comunque, che si sente parlare dell’ipotetico trasferimento del traghetto nel porto di Bari.
“Adesso, però, – sottolineano Cannalire, Renna e Di Noi – si pone il problema del destino della nave, una volta che saranno terminate le operazioni di ricerca dei dispersi e che la magistratura – chiuse le indagini – deciderà di dissequestrare il natante. Un motivo ci sarà se Bari dice ‘sì’ al trasferimento del natante nel suo porto! A nostro avviso sarebbe necessario, prima di ‘spingere’ in una direzione piuttosto che nell’altra, valutare i vantaggi di una eventuale permanenza a Brindisi della nave. Basti pensare alle prime operazioni di messa in sicurezza del natante ed alla sua successiva bonifica: due operazioni che, già da sole, porterebbero tantissimo lavoro alle ditte locali”.
“E’ evidente, tuttavia, che la Norman Atlantic, qualunque cosa si decida, non potrà rimanere ormeggiata sulla banchina di Costa Morena Nord, destinata all’ormeggio delle navi da crociera già a partire da marzo, ma magari potrebbe essere spostata sulla Diga di Punta Riso oppure sulla banchina del porto di Levante per effettuare tutte le operazioni preliminari. Inutile dire che, a maggior ragione, i benefici si avrebbero – e di gran lunga superiori – qualora la nave venisse anche demolita in loco. Ciò significa che, se ben gestita, la permanenza della nave nel nostro porto potrebbe tramutarsi in una grossa opportunità per l’intera economia cittadina” concludono i tre esponenti di Brindisi per tutti.
BrindisiOggi
Sono sicuro divverrà un allevamento per zoccoloni come avvenne per l’Helleanna. Comunque come sempre il pulito resta a Bari lo sporco a Brindisi.