BRINDISI – Non ci sono compromessi che tengano per il sindaco di Brindisi Mimmo Consales, che a seguito di un episodio avvenuto la scorsa settimana durante una riunione tra alcuni rappresentanti dell’amministrazione e l’Abaco, ha chiesto l’intervento della Procura della Repubblica di Brindisi perché tre consiglieri d’opposizione avrebbero minacciato i rappresentanti dell’Abaco affinché non si prendessero provvedimenti disciplinari nei confronti di una dipendente della stessa ditta che si sarebbe resa responsabile di comportamenti scorretti.
In realtà la dipendente in questione rischierebbe addirittura il licenziamento in base a ciò che sarebbe avvenuto. La riunione svoltasi qualche giorno fa era infatti finalizzata anche a questo tipo di decisione che ovviamente dovrebbe seguire un iter fatto di giustizia e meritocrazia. Ma evidentemente, secondo i tre consiglieri d’opposizione che erano presenti all’incontro, le cose sarebbero dovute andare diversamente.
Da ciò che lascia intendere il primo cittadino, secondo i tre, dei quali però non sono stati resi pubblici i nomi, bisognava per come dire “chiudere un occhio” o almeno non procedere con provvedimenti eccessivamente significativi per ciò che la dipendente coinvolta avrebbe commesso.
“I tre – spiega Consales – hanno esercitato nei confronti dei rappresentati della società Abaco forti pressioni. Sono stati palesi a tutti i presenti i tentativi di intimorire anche uno dei legali della società attraverso la neanche tanto velata minaccia di ritorsioni politiche nei confronti della società”.
Una sorta di abuso di potere, da quanto lascia intendere il sindaco, al quale però lo stesso primo cittadino non intende sottostare e per il quale ha da subito informato il Procuratore della Repubblica di Brindisi Marco di Napoli.
“Purtroppo non è la prima volta che ci si trova a dover fare i conti con atteggiamenti minacciosi – afferma il Sindaco – che si concretizzano nel corso dei lavori delle Commissioni consiliari ed anche in vere e proprie ‘incursioni’ negli uffici di dirigenti comunali”.
Una cattiva abitudine evidentemente che Consales ha deciso di rendere nota e che ora sarà al vaglio dell’Autorità Giudiziaria competente.
Francesca Valletta
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