BRINDISI- Avrebbe avuto 19 anni Melissa, avrebbe già preso il diploma. E alla sua scuola al Morvillo Falcone sarebbe stata ricordata come una delle tante studentesse passate da quei banchi. Ed invece purtroppo le viene dedicato un giorno, un maledetto giorno che le ha spezzato la vita. Ma così almeno nel ricordo, Melissa vivrà per sempre.
Proprio lì fuori dalla sua scuola. Sono passati tre anni da quella esplosione. Da quando Giovanni Vantaggiato, oggi condannato all’ergastolo, ha premuto il telecomando che fece esplodere l’ordigno nascosto in un cassonetto a due passi da scuola. Melissa morì sul colpo, cinque ragazze, sue amiche, rimasero ferite. Era un sabato mattina. L’ultimo giorno della settimana. Per Melissa il suo ultimo giorno. Nulla è stato più come prima per mamma Rita e papà Massimo, che hanno perso la loro unica figlia. Senza un perché. Per quella ragazze che portano ancora le cicatrici sulla pelle. Selena frequenta il suo ultimo anno tra poco prenderà il diploma (è stata eletta rappresentante degli studenti), Vanessa dovrà stare in questa scuola ancora un altro anno. Si sono già diplomate invece Veronica, Sabrina, Azzurra.
Questa mattina sul luogo dell’attentato la preside della scuola Rosanna Maci, accompagnata dal sottosegretario all’Istruzione Angela D’Onghia con l’assessore regionale alla Scuola Alba Sasso, con il sindaco Mimmo Consales, il presidente della Provincia Maurizio Bruno e i rappresentanti della forze dell’ordine hanno riposto una corona di fiori bianchi. Non c’erano i genitori di Melissa, non c’erano neanche le sue amiche, che hanno deciso di vivere privatamente il dolore. Fa troppo male ricordare.
Poi i saluti a scuola insieme a tutti i ragazzi. E un concerto per ricorda la loro compagna di scuola, alcuni la conoscevano altri hanno visto il suo bellissimo volto solo in fotografia dopo l’attentato.
“Dobbiamo cominciare – dice il sottosegretario D’Onghia –a parlare delle persone, dei ragazzi di questo Paese come Melissa, più che della follia che, purtroppo, continua a perseguitarci. Anche perché forse meno ne parliamo, meno questi folli avranno cosi tanto spazio e, al contrario, lasceranno stare le cose belle che ci circondano, visto che i giovani sono ciò che di meglio abbiamo”.“
“Il mondo scolastico pugliese – afferma Alba Sasso – è molto vivace, attento e sensibile. E’ cresciuta la consapevolezza rispetto al fatto che la priorità della scuola è il futuro dei nostri ragazzi, ma anche il presente e quindi le condizioni migliori perché loro possano crescere, acquisire conoscenze, oltre alla capacità di entrare nel mondo del lavoro. Ciò che è accaduto in questa scuola ha segnato tutti. Ma io, in rappresentanza della Regione Puglia, dico che solo uniti si possono affrontare e superare situazioni tristi e incredibili come lo è quella del 19 maggio 2012. Sono convinta che debbano essere proprio la cultura della legalità, il sapere, l’educazione e il rispetto verso l’altro a prevalere su tutto ciò e a combattere il male.”
Brindisi dopo il 19 maggio del 2012 non è stata più la stessa. Un dolore che ha colpito l’intera comunità. Quella immagine di libri e cartelle bruciate sparse per terra. “Quel giorno- afferma il sindaco Consales- è stato un momento di svolta è cresciuto il rispetto per il mondo della scuola e per i nostri ragazzi con la crescita di una coscienza civile”.
Lucia Portolano
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