Trattori rubati all’interno di un’azienda agricola, nei guai un 58enne

CAROVIGNO- Trattori rubati all’interno di un’azienda agricola, nei guai un 58enne. I Carabinieri della Stazione di Carovigno, nel corso di attività d’indagine d’iniziativa correlata al fenomeno dei furti di mezzi agricoli, a seguito di perquisizione domiciliare hanno proceduto ad effettuare un controllo sui trattori agricoli in uso allo stesso parcheggiati  all’interno della sua proprietà. Nel corso dell’esecuzione dell’atto, all’interno di un’autorimessa, chiusa a chiave, è stato rinvenuto un trattore marca Fiat di colore rosso, modello Fiat 80-66, privo di targa. Opportunamente interpellato il possessore ha dichiarato di non aver alcun documento relativo all’acquisto, carta di circolazione e certificato di proprietà, attestante la provenienza dello stesso, e di averlo ereditato dal padre deceduto anni addietro. Il mezzo in questione che presenta vari graffi e ammaccature, è stato sottoposto a sequestro penale, al fine di espletare ulteriori indagini orientate a verificarne la provenienza. Nella circostanza è stato affidato in custodia giudiziale a ditta specializzata. Presso quel deposito si è  proceduto allo smontaggio di alcune parti meccaniche al fine di accertare la numerazione del telaio. Dagli accertamenti incrociati è emerso che il predetto numero di telaio è identico a quello di altro trattore parcato nel piazzale della proprietà privata dell’indagato. Pertanto al fine di stabilire con certezza quale dei due trattori agricoli ha la numerazione del telaio originale, anche il secondo trattore è stato posto sotto sequestro penale in attesa dei previsti esami elettrolitici. I militari hanno anche proceduto al sequestro di una targa che l’indagato aveva da parte, non apposta sul  trattore al momento del sequestro e della carta di circolazione.

L’uomo DE VITIS Cosimo 58enne, che non ha saputo fornire plausibili giustificazioni, ed  è stato arrestato nella flagranza per il reato di  riciclaggio. Tale articolo del codice penale persegue alcuni comportamenti criminosi, quali l’attività diretta alla “ripulitura” dell’oggetto proveniente da reato finalizzata a far perdere le tracce in relazione all’origine del bene, nonché tutte condotte finalizzate a dissimularne l’identificazione.

Prosegue pertanto l’attività di contrasto al pernicioso fenomeno, dopo le operazioni con il ritrovamento dei mezzi rubati ad opera dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Brindisi, della Stazione di Tuturano all’interno di un’azienda agricola, in Carovigno con l’ausilio dei Carabinieri Cacciatori, in Erchie la settimana scorsa con il ritrovamento di un  trattore seminuovo rubato a Lecce per citarne alcune, quest’ultimo episodio a Carovigno dimostra l’effettiva consistenza del fenomeno che non è trascurabile.

Bisognerà ora stabilire tra i due trattori sequestrati in Carovigno quale ha i dati identificativi genuini e quale  è stato oggetto di contraffazione. I dati identificativi  dei veicoli a motore  sono obbligatori per legge perché  i mezzi in quanto beni mobili registrati presso i registri nazionali dei vari paesi, pertanto devono poter essere identificati  inequivocabilmente. Questi sono il numero del telaio e quello del motore, di essi il primo è quello fondamentale  perché identifica  univocamente l’oggetto e pertanto non possono esistere due veicoli aventi lo stesso identificativo. La loro proprietà deve essere riconducibile ad una persona, o ad una società e conseguentemente la responsabilità derivante dalla circolazione e dall’uso. I metodi di rigenerazione dei numeri del telaio,  hanno lo scopo di evidenziare  e rendere per quanto possibile nuovamente visibili quanto abraso o alterato, uno dei metodi maggiormente utilizzato è quello dell’elettrolisi.

BrindisiOggi

 

 

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