Tratta degli esseri umani il primato va all’Italia, se ne parlerà a Brindisi il 5 luglio

BRINDISI-«Non stiamo parlando di qualche Stato lontano dalle nostre vite ma del continente più vecchio del mondo: l’Europa. I dati resi noti pochi giorni fa dall’Eurostat hanno un che di incredibile. Tra il 2008 e il 2010 le vittime di tratta di esseri umani sono state 23.632 e il primato, sebbene nessuno ne parli, va all’Italia». È questo il grido di allarme lanciato da “Progetto per la vita”, associazione culturale di Brindisi che organizza, in collaborazione con “Liberi e sicuri”, il 5 luglio prossimo, alle 18, una serata di beneficenza dall’eloquente titolo “La tratta”, presso l’antico palmento, in via Sabin, zona industriale di Brindisi.

Un viaggio attraverso il mondo dell’emarginazione e della sopraffazione che va dal lavoro forzato, all’espianto degli organi fino allo sfruttamento sessuale. «Pare incredibile – proseguono i responsabili dell’associazione –  ma il nostro paese, stando ai dati raccolti, è il primo nella lista nera delle vittime di tratta: nel 2008, 1624 su un totale di 6309; nel 2009, 2421 su un totale di 7795; nel 2010, 2381 su un totale di 9528. Sono dati assolutamente allarmanti se si pensa che il secondo paese, la Romania, si ferma nel complesso dei tre anni a 3174, la metà rispetto all’Italia.

Per ogni vittima intercettata, poi, ce ne sono altre 59 che restano nell’ombra». Alla manifestazione, cui si accede per invito, interverranno, fra gli altri, Dounia Ettaib, presidente nazionale delle donne arabe in Italia, Marina Negara, presidente nazionale della comunità moldava in Italia, Giovanni Iacoi, presidente nazionale di “Liberi e sicuri”, Maria Cristina Rizzo, procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minori di Lecce, e Giuseppe Cucchiara, questore di Brindisi. Concluderà i lavori, moderati da Maria Di Filippo, il senatore Michele Saccomanno. A margine della discussione, Roberto Belfiore, neosegretario provinciale dell’Ugl Polizia di Stato, porterà i saluti del sindacato degli agenti di pubblica sicurezza.

Maurizio Distante

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