Trasporto studenti da terzo mondo, schiacciati nei bus come sardine e qualcuno si sente male / Video

MESAGNE – Una storia che si ripete ogni anno e su cui pare non si riesca a trovare alcuna soluzione. Sono stanchi, a pochissimi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, i numerosissimi studenti che usano le linee extraurbane della Società trasporti Pubblici per raggiungere gli istituti di Brindisi, partendo da Mesagne.

E stanchi e preoccupati sono i loro genitori, che pagano per un servizio che, a loro parere, è ridotto ai minimi termini. Le scene del video girate da una studentessa e diffuse sulla Rete parlano chiaro.

Ore 7 del mattino: i ragazzi, zaini in spalla, attendono l’arrivo dell’autobus che li condurrà a Brindisi. Già dalle prime fermate, però, ecco che il bus arriva stracolmo di ragazzi e si cerca di entrare a tutti i costi per non incappare in ritardi in classe o addirittura, superato un certo orario, l’ingresso alla seconda ora, da giustificare.

Le operazioni di salita sono lunghe per il traffico del mattino, sebbene durino meno di 30 secondi, eppure c’è chi suona insistentemente il clacson, preceduto da un  “Sono tutti davanti alla porta”, detto con tono sconsolato da una studentessa, rimasta a terra. Per salire a bordo, ci si afferra al compagno che già è entrato sull’autobus, oppure ci si insinua in uno spazio vuoto, sperando che le porte si chiudano in modo corretto. Un ragazzo tira il braccio a sé mentre l’autobus si prepara a riprendere la sua corsa. Verso la prossima fermata, dove ad attenderli ci saranno altri ragazzi in attesa.

“Le nostre lamentele vanno avanti da molto tempo,troppo, anche prima che iniziassimo ad essere pendolari noi personalmente – commenta una ragazza – Già alla prima fermata tutt’ora sgomitiamo per non rimanere in piedi. Se credete ancora di poter cambiare qualcosa – aggiunge amaramente, rivolgendosi ai genitori dei tanti studenti in rivolta -sappiate che noi ragazzi qualsiasi speranza l’abbiamo persa da un po’”

“Mia figlia ieri é arrivata distrutta, si é sentita male nell’autobus – ha dichiarato una mamma – Mi ha raccontato che non si respirava e non c’erano posti a sedere. Chiedevano all’ autista di accendere l’aria condizionata e lui insisteva che era accesa. Che vergogna nel 2015.” Un diritto, quello degli studenti, pagato ogni mese con un abbonamento da 31,50 euro, per cui dovrebbero essere garantite almeno le condizioni minime di trasporto: posti a sedere, numero di persone in piedi ridotto all’osso.

Eppure, ogni anno, si svolgono incontri tra la Provincia di Brindisi e la Stp, insieme ai presidi degli istituti scolastici, che avvertono come loro il disagio dei propri studenti. Ma la storia, come accadeva già 15 anni fa, continua a ripetersi.

Agnese Poci

7 Commenti

  1. Io ho fatto sta vita per 5 anni e anche io ho avuto i miei mancamenti all’interno di queste “moderne camere a gas” mobili per fortuna c’è sempre stato un mio amico che mi aiutava e non appena scendeva l’aria cominciava di nuovo a girare nei miei polmoni… Inutile dire restare sardine in scatola per 20/30 minuti lì dentro con tutte le tipologie di persone che emanavano odori sgradevoli e non

  2. Riflettevo in questi primi giorni di scuola sul grave disagio che sta affrontando mio figlio che ha iniziato a viaggiare. L’amara riflessione riguarda l’arretratezza globale del nostro Paese e l’abitudine che putroppo noi tutti abbiamo a una gestione delle cose francamente sconcertante, inaccettabile in altre nazioni europee e che ci spinge a notevoli sacrifici.

  3. Voglio aggiungere qualcosa in piu’ all’articolo che e’ gia’ abbastanza ricco di informazioni. Come narra la ragazza nell’articolo anche io sono un studente, ma di Latiano, paese da cui passano i pullman prima recarsi a Mesagne per prelevare gli altri studenti. Io mi trovo alla penultima fermata della mia citta’ e gia’ qui vedo il macello ogni volta che dobbiamo prendere il pullman la mattina, diventiamo sempre di piu’ ma la situazione rimane sempre la stessa: piu’ studenti stessi pullman (non uno di piu’ ne uno di meno anzi rispetto a 2 anni fa forse qualcuno in meno). Io sono da 4 anni che vado a scuola e questa cosa non si era mai vista. Quest’anno la cosa e’ diventata assurda come se non bastasse due anni fa sono aumentati anche i biglietti passando da per l’abbonamento mesile da 45 a 48,60. All’uscita da scuola dobbiamo fare a gare per recarci al capolinea per il posto e la mattina viaggio il piu’ delle volte in piedi. Con l’aumento del costo si sperava in qualche aggiunta di qualche pullman, ma niente. Spero che la situazione cambi al piu’ presto in meglio e non in peggio perche’ peggio di cosi’ non puo’ cambiare

  4. E’ una vergogna!!
    Sembra una di quelle corriere che si vedono in tv stracolme di indiani o di africani, che poveretti non avendo altro, devono ammassarsi dentro o addirittura sul tetto delle loro corriere che appena riescono a muoversi.
    Ora mi chiedo, adesso che il video sarà arrivato al Sindaco, al Comandante dei Vigili Urbani e al Presidente della Stp, si farà qualcosa?
    Questi poveri ragazzi, già devono alzarsi molto prima dei loro compagni che abitano in città, devono anche sopportare queste situazioni da terzo mondo, tenendo conto che quando arriveranno a scuola, dovranno fare lezione in scuole pericolanti e prive di servizi e dovendo, spesso, fare i conti con Professori che non ci sono.

  5. Confermola cronaca! una vergogna intollerabile tanto per il disagio dei nostri figli, tanto per il furto di un abbonamento a cui non corrispone un servizio neanche minimo.

  6. è qualcosa di assurdo, siamo nel 2015 ancora non si riescono a trovare soluzioni, nell’articolo si parla di 31,50 euro, ancora peggio stanno messi quelli come me che ne pagano 57. Ora non voglio criticare il costo dell’abbonamento, ma rivendico il diritto di avere un servizio non dico ottimo ma almeno decente

  7. Vogliamo parlare anche della inciviltà di chi al capolinea prenota i posti con gli zaini per i compagni delle fermate successive lasciando in piedi altri ragazzi, questo con il beneplacito dell’autista che se ne frega altamente di far rispettare le regole! Se uno vuole sedersi puo’ anticipare ed andare al capolinea a prenderlo e non approfittare dei ragazzi che non sono ancora attrezzati per affrontare questi fenomeni di nonnismo!!!!!

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