
BRINDISI-Tragedia sfiorata nel tardo pomeriggio di oggi, fortunatamente in quel momento sul quel lato della spiaggia non passava nessuno, altrimenti sarebbe accaduto l’irreparabile. Una parte della falesia della spiaggia libera di Cerano è venuta giù, è crollata improvvisamente davanti agli occhi di alcuni passanti che fortunatamente era lontani.
Erano circa le 19, 30 e in spiaggia non c’era quasi nessuno. Crollati sabbia, terriccio e massi. Un enorme montagna di falesia sbriciolata si è depositata sulla sabbia. L’area è ad alto rischio, già segnalata più volte. Ci sono altre zone che mostrano delle evidenti crepe e che potrebbero crollare da un momento all’altro. Poco dopo le 19, 30 è giunta la segnalazione ai vigili del fuoco di Brindisi che sono intervenuti sul posto per accertarsi che non ci fossero stati dei feriti. Allertata anche la polizia municipale.
Tutta la costa brindisina da nord a sud combatte da anni con il problema della falesia, una soluzione non è mai stata trovata, salvo quella di mettere ovunque cartelli che indicano la pericolosità. Non è il primo crollo verificatosi nelle zona di Cerano particolarmente soggetta a questo pericolo e all’erosione del mare, proprio a due passi dalla centrale termoelettrica Federico II.
Nell’ottobre del 2010 sulla costa a nord di Brindisi nell’area protetta di Torre Guaceto a causa del crollo della falesia perse la vita un giovane ricercatore.
Lu.Po.
domenica di ritorno da Parigi prima di rientrare a casa, sono andato a fare il bagno ad apani con mia moglie, spiaggia libera confinante con un,mi dicono, noto ed esclusivo stabilimento balneare.
Mi sembra che il luogo abbia gli stessi problemi rilevati a Cerano, vi sono infatti cartelli che indicano tl pericolo di crollo della falesia.
Curiosamente un cartello è posizionato ad appena 1 metro dal confine dell’area di pertinenza dello stabilimento balneare, a significare che il pericolo di crollo ricade solo sui bagnanti della spiaggia libera?,o significa altro?.
La cosa che si nota immediatamente per chi arriva la prima volta, è che la falesia eistente è stata per così dire “raschiata” così da rendere tutta la parete equidistante dal bagnasciuga.
Ora aldilà degli interventi effettuati,da chi? e con quale autorizzazione, resta da capire come è possibile rilasciare permessi per la relizzaione di una spiaggia attrezzata in un’area dove sono segnalati pericoli di crollo proprio dove insiste lo stabilimento balneare.