BRINDISI- Il Gruppo archeologico brindisino riporta l’attenzione sulle torri costiere, al momento in attesa di un restauro che le salvaguardi.
Il Gab, infatti, chiede un seguito a quanto manifestato dal Comune: “Le intenzioni sono buone – dichiara il presidente Danny Vitale – ma ora ci piacerebbe vedere un seguito, per lo meno in termini di pianificazione”.
L’associazione fa sapere che non perderà di vista l’obiettivo di tenere i riflettori puntati sulle torri: “Abbiamo tante idee – prosegue Vitale – da portare avanti, che vanno dai convegni ad altri tipi di progetti”. Fu proprio un documentario girato dal Gab, “I baluardi dell’occidente”, a sollevare per primo la questione dello stato di queste costruzioni, arrivando poi alla messa in sicurezza di Torre Testa nell’estate del 2011.
Ora, però, la necessità sembra essere quella di trovare un modo per mettere definitivamente al sicuro gli edifici.
Per la stessa Torre Testa e Torre Punta Penne, infatti, era stato originariamente approvata l’istanza di un restauro conservativo, in seguito ad un’istruttoria tecnica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per capire l’entità dei fondi a disposizione, però, bisognerà aspettare: “Abbiamo fatto – spiega l’assessore con delega alla Riqualificazione della costa, Pasquale Luperti – la nostra richiesta a Roma, ma dobbiamo attendere i bilanci. E la situazione politica così incerta non aiuta”. Da parte di Luperti, comunque, arriva la rassicurazione sul fatto che l’attenzione rimarrà alta su tutto ciò che riguarda la costa, ed in questo campo rientrano le stesse torri costiere: “Rimarremo vigili – conclude l’assessore – e faremo il possibile, anche dando seguito a quanto iniziato dall’amministrazione che ci ha preceduti”.
Francesco Trinchera
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