TORRE GUACETO – Conoscere Torre Guaceto attraverso i suoi sapori: i prodotti ‘made in Riserva’ arrivano in spiaggia. Ci sono vari modi per approcciarsi alle realtà con le quali ci si confronta per la prima volta. Uno di questi è il cibo. “All’istituzione dell’area protetta i terreni coltivati in modo sostenibile erano pari a zero, oggi, invece, possiamo vantare la conquista di 300 ettari di terreni coltivati in biologico e in conversione” dichiarano dal Consorzio.
“Un grande risultato che vogliamo festeggiare anche in spiaggia. Una volta a settimana, infatti, l’ente gestore di Torre Guaceto in collaborazione con i produttori della Riserva allestisce un corner di degustazione presso il lido di Punta Penna Grossa. Qui gli utenti dell’area protetta tutta e della struttura possono assaporare i sapori di Torre Guaceto, conoscere gli attori della produzione ‘made in Riserva’ e scoprirne di più sul sistema di tutela del territorio ideato e attuato dal Consorzio”.
La conoscenza di un territorio può passare attraverso la degustazione dei suoi sapori, dei suoi prodotti. Da anni, il Consorzio di Gestione della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto lavora per la promozione della produzione alimentare sostenibile per l’ambiente, i produttori e la cultura locale.
A tal fine, da tempo, la governance dell’area protetta attua un sistema premiante per gli agricoltori che producono bio, questo anche attraverso l’assegnazione del marchio “Oro del Parco”, che riconosce la localizzazione e la coltivazione bio dei prodotti che nascono all’interno della Riserva.
Sempre, con l’obbiettivo della promozione del territorio e della sua cultura, circa 10 anni addietro si è lavorato per la riscoperta dell’antica cultival locale del pomodoro fiaschetto, abbandonata nel tempo in favore di tipologie di pomodoro più produttive.
Il duro lavoro svolto sul campo in sinergia con gli agricoltori locali ha portato alla nascita del presidio Slow Food del pomodoro fiaschetto e di un’associazione che raggruppa le aziende che lo producono in Riserva. Tanto è stato fatto e tanto si vuole ancora fare.
Un altro tassello del grande puzzle del turismo sostenibile nell’area protetta certificata Cets che punta a rafforzare la collaborazione tra le strutture virtuose del territorio per fare del bene sia all’ambiente, che ai suoi abitanti.
BrindisiOggi
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