BRINDISI – (da il7 Magazine) Bello, bellissimo, ma irraggiungibile. Chilometri di bene comune non fruibile dalla collettiva. Per ora il meraviglioso mare di Torre Guaceto, da Apani è off limits, almeno se si intende rispettare la legge. Non c’è più un’area parcheggio nella zona a sud, solo oggi ha aperto finalmente quello di Penna Grossa, nell’area a nord, sbloccato dopo un incontro in Prefettura.
Negli ultimi week end la gente ha lasciato l’auto a ridosso della carreggiata che porta al vecchio parcheggio di Boa gialla, ed ha dovuto percorrere tantissima strada a piedi sotto il sole cocente prima di raggiungere l’arenile. Qualcuno è stato così folle da parcheggiare l’auto anche sulla falesia. E non è raro che in quella zona in alcuni giorni si verifichino degli smottamenti. L’1 luglio è stata chiusa anche l’area di sosta di Penna grossa, quella che si trova sul terreno privato, finita nell’inchiesta della Dda sulla compravendita dei voti a Carovigno.
Un’estate difficile per bagnanti brindisini, da una parte stretti dalla normativa anti Covid che ha limitato i posti in spiaggia e alzato i costi nei lidi privati, e dall’altra impossibilitati a raggiungere il mare per mancanza di aree di soste.
Dopo 12 anni è stato chiuso il parcheggio di Boa Gialla quello che permetteva di raggiungere l’oasi dalla zona di Apani, quella che rientra nel comune di Brindisi. Si tratta di un terreno privato. I gestori garantivano la custodia dell’auto con 3 euro al giorno, e il trasporto con un bus navetta all’interno della riserva. Per ora c’è solo una sbarra e non si può avere accesso, con tutti i disagi per chi vuole raggiungere il mare. È fermo all’ufficio Urbanistica del Comune di Brindisi il progetto presentato dai proprietari del terreno, la famiglia Conte, che ha chiesto l’autorizzazione per realizzare un agriturismo con strutture amovibili nella casa colonica che si trova a ridosso del parcheggio, e nello stesso tempo di attrezzare un agri beach nell’area di Boa Gialla, con alcuni servizi così come accadeva gli scorsi anni quando c’era un autorizzazione provvisoria. Ma al momento dal Comune non si hanno risposte. Il progetto definitivo era stato consegnato dai gestori a marzo scorso, poi a maggio sono state inviate delle integrazioni così come richiesto dai tecnici comunali, ma ad oggi è ancora tutto sospeso. Già due anni e mezzo fa Aristodemo Conte aveva presentato al Comune un progetto per una foresteria e un punto vendita dei prodotti di Torre Guaceto sempre nell’ex casa colonica. Ma anche in qualche caso non ricevette nessuna risposta. Ora ci ha riprovato con l’agricoturismo e l’agri beach nel rispetto dei vincoli ambientali e della zona. “Sto ricevendo centinaia di telefonate dai nostri vecchi clienti che mi chiedono quando riapriremo – spiega Conte – ma non sappiamo cosa rispondere. Se solo ci autorizzassero almeno una parte del progetto quella relativa ai parcheggi e ai servizi potremo risolvere alcune problematiche e dare accoglienza all’utenza”. Il gestore spiega che per anni si sono occupati della pulizia della spiaggia libera e di portare anche la raccolta differenziata, un servizio che offrivano gratuitamente ma importante per accogliere i clienti. Ad attendere una risposta ci sono anche 15 dipendenti che al momento sono a casa senza lavoro. Per alcuni anni il parcheggio di Boa Gialla ha funzionato grazie ad un contratto stipulato con il consorzio di Torre guaceto, per questo ogni anno presentava al Comune di Brindisi una pratica di rimontaggio e inizio attività. Nel tempo però, con i nuovi piani urbanistici, le cose sono cambiate e quest’anno non è stato possibile riaprire con la stessa procedura. La situazione di disagio con le auto parcheggiate lungo la strada e sulla falesia è stata segnalata al comando della Polizia locale e al Comune di Brindisi anche dal consorzio di Torre Guaceto. Lo stesso Consorzio giorni fa aveva mandato una lettera al prefetto Umberto Guidato per segnalare la problematica della mobilità anche della zona a nord, quella dell’ingresso da Punta Penna Grossa, dove si trova il parcheggio contestato nell’inchiesta della Dda di Lecce. Sino a pochi giorni fa la gente parcheggiava abusivamente e gratuitamente in questa area, ma ora anche questa è stata chiusa. Proprio ieri, 3 luglio, qualcosa si è sbloccato per il parcheggio progettato dal Consorzio. L’ente qualche anno fa con i fondi del Ministero ha comprato alcuni terreni nei pressi del Meditur ma il progetto è bloccato al Comune di Carovigno. Il consiglio comunale ha approvato la variante per autorizzare il parcheggio, ma il progetto non ha ancora ottenuto il via libera.
La questione parcheggi non riguarda solo Apani e Torre Guaceto, ma anche tutto il litorale nord. Il Comune di Brindisi ha predisposto tre aree pubbliche che sono state aperte il 28 giugno, due ad Acque chiare e l’altra nei pressi di lido dei Carabinieri, ma troppo poche e distanti rispetto alle spiagge fruibili. Le due aree sono a pagamento dal 2 luglio (2 euro sino alle 18) e saranno gestite da Multiservizi. Nel frattempo l’amministrazione comunale ha approvato un atto di indirizzo per il reperimento di altre aree private, sempre lungo la litoranea, da adibire a parcheggio temporaneo di uso pubblico per consentire alle auto di sostare in spazi privati in sicurezza. Nel tratto da Cala Materdomini ad Apani (strada comunale Baccatani), i privati che possiedono aree da utilizzare ad uso parcheggio, senza esecuzione di opere, potranno partecipare all’avviso pubblico. Coloro che saranno autorizzati, dovranno applicare la tariffa unica giornaliera di 2 euro.
Lucia Portolano
Sono diversi anni che frequento ad Apani l’Area Servizi Boa Gialla gestito dalla famiglia Conte. Sono sempre stato accolto con gentilezza, competenza e cortesia da Giovanni e dai figli Demo e Mimmo. Ho apprezzato da sempre la loro attenzione alle problematiche ambientali inerenti il territorio su cui gravità la loro attività. È per questo che resto attonito nel leggere le notizie di questi giorni. Mi meraviglio dell’atteggiamento a dir poco ottuso dell’amministrazione comunale di Brindisi e mi auguro che la stessa possa al più presto ravvedersi e permettere alla famiglia Conte di proseguire la loro attività per il bene dell’intera area.