Torre guaceto: incontro al ministero, Ferrarese al sottosegretario: “un commissario ad acta per le opere e si cambi il divieto”

BRINDISI- torre guaceto scarichiLa questione del depuratore di Carovigno e di Canale Reale che sfociano nella riserva naturale integrata di Torre Guaceto approda a Roma al Ministero dell’Ambiente. Questa mattina  l’ex Presidente della Provincia di Brindisi e coordinatore regionale NCD, Massimo Ferrarese si è fatto promotore di un incontro con il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani (espressione del suo partito) al quale hanno partecipato  gli amministratori di Carovigno e Brindisi, Pasquale Melpignano e Pasquale Luperti, ed il direttore del consorzio di Torre Guaceto, Alessandro Ciccolella. La richiesta è quello  di bloccare lo scempio ambientale che i depuratori della Provincia stanno provocando al territorio e soprattutto all’oasi naturale dopo che la Regione ha attivato anche il depuratore di Carovigno. Una grande contraddizione  che già esisteva su questo territorio in quanto Canale Reale che raccoglie i reflui dei  vecchi depuratori di Ceglie Messapica, Francavilla Fontana , Latiano e Mesagne, ed oggi anche quelli dell’impianto di Carovigno finisce nella zona integrata di Torre Guaceto.

ferrarese1“Non è possibile – dice Ferrarese – continuare ad assistere a questa inerzia del governo regionale. Era stato stabilito tre anni fa un percorso chiaro sul quale sono stati presi impegni da Provincia, Regione Puglia, Acquedotto Pugliese. L’impegno era quello di utilizzare l’impianto di affinamento realizzato a Mesagne con un investimento di oltre 10 mln di euro e terminato più di dieci anni fa, per affinare, prima di immettere nel canale reale che sfocia a Torre Guaceto, i reflui rinvenimenti dagli impianti di depurazione di Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Latiano e Mesagne, e la contestuale realizzazione, per i reflui rinvenimenti dall’impianto di depurazione di Carovigno, previa ulteriore realizzazione di un impianto di affinamento per lo stesso e relativa condotta sottomarina di due km e mezzo. Di tutto ciò  non è stato realizzato assolutamente nulla.

Ferrarese ha chiesto al sottosegretario Degani di nominare un commissario ad acta per la realizzazione di queste opere e contestualmente di tramutare il divieto di balneazione, già esistente, cambiandone immediatamente la motivazione.  “E’ infatti un enorme paradosso – conclude Ferrarese – che si vieti ai cittadini di fare il bagno in quelle acque per evitare di inquinarle, quando invece chi dovesse bagnarsi sarebbe in pericolo di salute per l’enorme inquinamento dovuto agli scarichi dei depuratori proprio in quelle acque”.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. Ma come si fa a costruire un canale di scarico nella riserva marina? Chi ha autorizzato la costruzione di questa opera nella zona più bella di brindisi e provincia? Dopo aver rovinato anche questa zona cosa ci r imane? I politici e i tecnici dovrebbero dare una risposta precisa altrimenti che rassegnino le dimissioni

  2. Ma come si fa a costruire un canale di scarico nella riserva marina? Chi ha autorizzato la costruzione di questa opera nella zona più bella di brindisi e provincia? Dopo aver rovinato anche questa zona cosa ci rimane? I politici e i tecnici dovrebbero dare una risposta precisa altrimenti che rassegnino le dimissioni

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