A Torre Guaceto gli stati generali delle Aree Protette del Mediterraneo

CAROVIGNO- Si è tenuta presso Torre Guaceto la riunione generale dei gestori delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea.

Il fine ultimo della due giorni di workshop, presieduta dal RAC/SPA ente internazionale di riferimento per le ASPIM, è stato l’avvio dei lavori per il lancio di una piattaforma strutturata per la collaborazione tra le aree speciali.
L’obbiettivo del portale, che sarà operativo a breve, è la facilitazione della condivisione delle conoscenze tra ASPIM, la promozione dello scambio e la condivisione delle migliori pratiche attuate dai gestori, l’ideazione di nuovi strumenti a supporto della gestione delle aree speciali, la promozione delle stesse.
Un piccolo passo indietro, con la convenzione di Barcellona del 1978, tra le Aree Marine Protette, quelle che vantano il più ricco patrimonio naturalistico ed una gestione efficace sono state premiate con l’assegnazione della qualifica di ASPIM, ai fini della collaborazione tra le parti per una migliore tutela del Mediterraneo. Ciò perché, questo mare rappresenta una delle eco-regioni più importanti del pianeta. Pur coprendo meno dell’1 percento della superficie globale degli oceani, il Mediterraneo, infatti, custodisce più del 10 percento delle specie che popolano i mari della Terra.
La due giorni di riunione, ha visto i rappresentanti degli enti gestori impegnati prima in un workshop, a Brindisi, poi in una giornata dedicata all’approfondimento della governance della riserva di Torre Guaceto.
In apertura dei lavori, hanno portato i loro saluti il comandante della capitaneria di porto locale, Giovanni Canu e l’assessore all’Ambiente Roberta Lopalco per conto del Comune di Brindisi. Ad avviare il tavolo di confronto ci ha pensato il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Corrado Tarantino.
“In questi anni – ha commentato Tarantino -, le AMP si sono dimostrate uno strumento cruciale per la conservazione dei mari. Sono state in grado di affrontare conflittualità importanti ottenendo risultati, in molti casi, inaspettati. Per averne contezza, basta pensare al caso di Torre Guaceto, oggi i pescatori sono i nostri migliori alleati nella lotta per la tutela dell’area protetta, chiedono di allargare i confini di pertinenza ed il modello di pesca sostenibile che il Consorzio ha ideato è in via di adozione in numerose altre AMP. L’elemento che accomuna noi ASPIM è quello di appartenere al gruppo delle AMP che rappresentano la biodiversità marina del Mediterraneo e che sono efficacemente gestite. È nostro dovere – ha chiuso Tarantino -, collaborare, imparare l’uno dall’altro, diventare rete per affrontare le sfide epocali come, ad esempio, quella dei cambiamenti climatici”.
L’ultimo anno e mezzo ha visto le ASPIM impegnate in un importante progetto di gemellaggio, nell’ambito del quale Torre Guaceto ha lavorato gomito a gomito con Karaburun-Sazan, in Albania. Si è trattato di un progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente che ha permesso di consolidare la rete e lo spirito di collaborazione tra le aree speciali.
“Questo meeting è stato importante perché ha portato a Torre Guaceto – ha commentato il direttore del RAC/SPA, Khalil Attia -, la maggior parte dei gestori delle ASPIM per discutere della gestione della nuova piattaforma ai fini di una più forte collaborazione tra i managers per la condivisione delle esperienze, delle conoscenze e delle buone pratiche”.
“Questo workshop a Torre Guaceto è stato un momento di condivisione molto importante – ha dichiarato il direttore della divisione biodiversità del ministero dell’Ambiente, Antonio Maturani -, quanto più riusciremo a portare avanti un’azione di sistema, tanto più forte ed incisiva sarà la capacità di tutela del patrimonio naturalistico e culturale del mare Mediterraneo. Il paesaggio di Torre Guaceto, poi, è bellissimo”.
BrindisiOggi

1 Commento

  1. Carissima redazione, vorrei rivolgermi al presidente del consorzio di Torre Guaceto, come mai ad oggi, non è stata persa una posizione Chiara nei confronti dei nudisti che occupano gran parte della riserva marina impedendo a molti turisti ed in particolare famiglie a fare marcia indietro, dopo3 aver fatto dei chilo a piedi per raggiungere quelle spiagge casua, l’esposizione plateale delle loro parti intime su una spiaggia libera aperta a tutti ed in particolare un vanto per la Puglia. Sarebbe opportuno che gli amanti della natura libera e nuda andassero in spiaggia dedicata solo a loro e non in una riserva aperta a tutti. Spero, che quest’anno, ci siano dei controlli serrati da parte di autorità preposte, affinché non via siano episodi incresciosi per le famiglie e i turisti che vorranno godere delle bellezze della riserva

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