BRINDISI- Continue accensioni della torcia di Versalis, Liberi e uguali chiede al commissario Giuffrè di intervenire chiedendo un incontro all’azienda. “Riteniamo che il commissario del comune debba, senza alcuna esitazione, anche in qualità di autorità sanitaria- affermano da Liberi e uguali – prendere l’iniziativa per un incontro con Versalis senza escludere la sospensione temporanea delle attività in attesa dei necessari interventi e delle innovazioni tecnologiche degli impianti. Tanto, in considerazione delle conseguenze sulla qualita’ dell’aria che viene respirata dai Brindisini e dai danni alla salute che tali eventi provocano, cosi’ come accertato dagli studi scientifici relative alle conseguenze dell’inquinamento sulla popolazione Brindisina”.
“Il Petrochimico di Brindisi ha rappresentato per decenni un volano per la modernizzazione e lo sviluppo economico del nostro territorio – aggiungono – un modello economico e di relazioni sociali, che oggi non solo e’ in declino, ma superato dalla storia, perche’ calato dall’alto ed alieno rispetto alle vocazioni tradizionali del territorio, perche’ basato su alti livelli di inquinamento e su uno spreco insostenibile di materie prime e di consumo del territorio.m E’ ormai un dato di assoluta evidenza che il saldo tra redditi prodotti e danni ambientali e sanitari provocati da tale modello economico non sia positivo. A fronte di cio’ la classe politica che ha governato Brindisi sinora non e’ stata in grado ne’ di individuare, ne’ di attivare azioni politiche ed amministrative che consentissero di rimediare tale scompenso. Le stesse relazioni istituzionali con il gruppo Eni storicamente si sono costruite scontando una certa subalternità e subordinazione agli interessi produttivi fini a se stessi”.
L’obiettivo di Liberi e uguali è rompere con pratiche e politiche del passato E’ necessario un patto per una “riconversione ecologica della economia brindisina” – concludono con l’obiettivo di avviare prime risposte credibili, innovative e sostenibili, alla dimensione della domanda di lavoro che si è sedimentata in città e per ridurre le disuguaglianze socio-economiche, che affliggono la nostra comunita. A questo obiettivo deve essere chiamata, a dare il suo contributo, l’ENI, che con il Governo, deve farsi carico delle istanze di giustizia riparativa di cui e’ portatrice la nostra cittadinanza ed il nostro territorio piu’ in generale”.
La nuova amministrazione comunale, per la quale LeU è impegnata a sostegno di Riccardo Rossi, dovra’ imporre una campagna di monitoraggio sulle obbligatorie attivita’ di bonifica all’interno del petrolchimico, la cui mancata esecuzione e’ il principale ostacolo alla cessione a terzi ed alla riconversione produttiva di quelle aree.
La proposta è quella di una Chimica verde e produzione di bio-carburanti, ma anche di riutilizzare le aree dismesse del petrolchimico. Di tutto questo per il sito di Brindisi non c’è traccia di investimento per i prossimi anni.
Così come è ormai urgente completare la rete di monitoraggio della qualita’ dell’aria gia’ prevista per Brindisi con il Piano di risanamento del 1998.
“E’ improcastinabile – concludono -l’avvio delle procedure di risarcimento per equivalente previste dal T.U. per l’Ambiente e dalle leggi ad esso complementari, onde sostenere gli oneri economici derivanti dalle conseguenze dell’inquinamento prodotto dall’ENI. La politica a Brindisi, prima che sia troppo tardi, deve saper mettere al centro della propria azione un’altra idea di sviluppo industriale in grado di tutelare ambiente e salute”.
BrindisiOggi
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