BRINDISI – La scossa di terremoto che la scorsa notte si è verificata nel mar Adriatico a largo di Ostuni, nel Brindisino, ha scioccato l’intera popolazione pugliese. Prima un boato, poi la terra ha tremato per diversi secondi. “L’evento che è avvenuto nell’Adriatico rientra nell’attività sismica pugliese, la Puglia non è esente dai terremoti e non ci sarebbero state correlazioni con attività ispettive estrattive qualora ce ne fossero in quella zona” sottolinea Nicola Venisti, dottore di ricerca in Geofisica dell’Università di Bari e membro dell’Osservatorio Sismologico di Bari.
L’epicentro della scossa s’è verificato nel mare Adriatico, appena al largo dal litorale sulla costa di Ostuni, tra Monopoli e Brindisi. La scossa, in base ai dati diffusi dall’Ingv, è stata di magnitudo 3.9, s’è verificata a 27,3km di profondità ed è stata avvertita su gran parte della Regione, specie nei settori centro/meridionali.
Per avere un quadro più dettagliato e completo BrindisiOggi.it si è rivolto al sismologo Nicola Venisti dell’universita ‘Aldo Moro’ di Bari.
Dottor Venisti, che tipo di terremoto è stato quello avvenuto la scorsa notte?
“Diciamo che l’evento della scorsa notte rientra nell’attività sismica pugliese. La Puglia non è esente dai terremoti, soprattutto quelli di bassa energia e concentrati in area garganica ma anche nelle Murge e nel Salento. In particolar mondo questo evento rientra in un’attività di confine tra Salento e Murgia, ovvero nella soglia messapica. Questa infatti, è una struttura geologica dove periodicamente c’è rilascio di energia”.
Si è trattato di un epicentro anomalo?
“Non è stato un epicentro anomalo. L’unica anomalia che potrei vedere è che, seppur l’attività si sia verificata ad oltre 20km di profondità, la scossa è stata comunque forte. Faccio presente che l’Osservatore Sismologico di Bari dal 2000 al 2012 per avviare nuove ricerche in quella zona, ha installato due stazioni sismiche: una a Ceglie Messapica e la seconda a Massafra (Taranto) proprio per approfondire gli studi in quella zona perché poteva essere interessata da attività sismica. Mentre sulle caratteristiche dell’evento posso dire che dopo la scossa delle 00.31, fino alle 14 di oggi (24 marzo) non ce ne sono state altre, quindi se la situazione non dovesse mutarsi, si potrebbe considerare un fenomeno isolato”.
Nel caso in cui ci siano attività estrattive ispettive in mare, ci potrebbero essere correlazioni ?
“Partiamo dal presupposto che in quella zona non ci sono attività ispettive, ma eventuali attività estrattive non avrebbero influenza sismica a 20 km di profondità. L’estrazione e il terremoto sono due fenomeni distinti e distanti l’una dall’altra”.
Un fenomeno come questo può essere previsto?
“Allora gli strumenti potrebbero dare indicazioni sulla evoluzione del fenomeno. Nessuna attività sismica può essere prevista”.
Potrebbero verificarsi altre scosse nelle prossime ore?
“Non si possono fare previsioni di questo genere, però è ragionevole dire che potrebbe comunque verificarsi qualcos’altro vista l’entità della scossa delle scorsa notte”.
L’evento è stato registrato dall’Università di Bari e dalle rete di monitoraggio del Gargano Otrions.
(Foto copertina meteoweb)
Maristella De Michele
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